Don Lino Viola, parroco di Gallignano, frazione di Soncino, in provincia di Cremona, ha fatto sapere che non ha alcuna intenzione di pagare la multa che gli è stata comminata. Non per la presenza in chiesa dei fedeli durante le celebrazioni, bensì, per il fatto stesso di aver detto messa. A prendere le distanze dal prete ottantenne è stata anche la Curia che in una nota ha ribadito la necessità di rispettare i provvedimento dell’autorità. Tuttavia, don Lino è intervenuto alla Provincia di Cremona spiegando la sua posizione e rivelando le sue intenzioni: “Non pagherò perché quello che mi hanno contestato non è il fatto che ci fossero i fedeli ma che stessi officiando la messa. C’è scritto nel verbale e impugnerò questo comportamento”, ha tuonato. Il ricorso al prefetto Vito Danilo Gagliardi in realtà non è stato di grande aiuto. Quest’ultimo si è limitato a commentare: “Ha già detto tutto il vescovo”. Il parroco, di contro, ha proseguito restando irremovibile circa la sua posizione e aggiungendo che se se i carabinieri “avessero proprio voluto multarmi per la presenza dei fedeli avrebbero dovuto farlo all’uscita della chiesa. Allora avrei pagato, ma non adesso, non quando mi si dice che non posso celebrare, e con questi modi”.
PRETE MULTATO PERCHÈ DICE MESSA: NON PAGHERÀ
Subito dopo l’arrivo in chiesa dei Carabinieri, il prete rivolgendosi ai militari aveva detto: “Ora non posso, stiamo pregando. Questo è abuso di potere”. Don Lino è intervenuto anche al quotidiano Repubblica commentando quanto accaduto: “Mi hanno passato il sindaco al telefono mentre celebravo. Sarebbe come se al Papa un cardinale dicesse durante una celebrazione che qualcuno lo vuole al telefono”. Secondo il parroco nella sua chiesa grande circa 400 metri quadrati erano presenti circa 13 fedeli, ciascuno munito di mascherina e a distanza di almeno un metro. In questo modo di sarebbero rispettate tutte le regole del distanziamento sociale previste dal governo. Il parroco ha già ampiamente contestato la multa insieme al suo legale. Secondo don Lino, in una nuova circolare del ministero dell’Interno si legge che le celebrazioni “possono continuare” alla presenza di “accoliti necessari per l’officiatura”. Tuttavia pare che on chiesa ci fossero più persone rispetto a quelle indicate dal prete che ha proseguito: “Mi sono messo una mano sulla coscienza e non li ho cacciati. Celebravo la messa per i loro defunti di cui una da Covid. Come potevo?”.