La notizia di un prete sospeso dagli incarichi pastorali dopo un malore avuto mentre era in gita scolastica a Cremona in seguito all’assunzione di droga, ha fatto il giro del web nelle ultime ore. Il sacerdote, secondo quanto emerso dall’agenzia di stampa Ansa, era stato sottoposto ad un programma terapeutico e riabilitativo. Oggi, tuttavia, Dagospia ha pubblicato una precisazione giunta dopo la diffusione della notizia, da parte dell’Istituto Salesiano don Bosco di Alassio, ritenendosi “del tutto estraneo alle vicende che si stanno diffondendo sui social e sui giornali on-line” in merito ad un “proprio coinvolgimento in fatti e situazioni di cui non è assolutamente responsabile ed è totalmente estraneo ad essi”. In merito alle notizie diffuse, “sono relative a vicende che se mai accadute, riguarderebbero esclusivamente un’attività educativa organizzata dalla scuola media statale Ollandini” dove il prete stava facendo una supplenza di due settimane. “Esse sono comunque del tutto ingiustificatamente fortemente lesive dell’immagine e della reputazione della scuola salesiana Don Bosco, che da anni fa dell’educativo e della crescita integrale dei ragazzi il motivo del suo essere e lavorare”, prosegue la nota dei Salesiani che si riservano di agire nelle sedi opportune. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
ALASSIO, “NON È ANDATO IN OVERDOSE MA…”
Un prete è stato sospeso dopo aver assunto droga mentre era in gita a Cremona con alcuni studenti della scuola media Ollandini di Alassio (Savona). L’episodio risale a giugno, ma è stato rivelato oggi perché lo “scandalo” ha cominciato a circolare. Il sacerdote è stato anche vittima di un malore proprio per aver assunto droga, ma è stato soccorso proprio da quegli studenti su cui avrebbe dovuto vigilare. Il vescovo di Albenga-Imperia, Giacomo Borghetti, ha confermato che il prete è stato temporaneamente sospeso, ma ha precisato che non è andato in overdose. «Il termine overdose ha un significato clinico ben preciso. Quella del malore è la versione più vicina alla verità». Se verrà sospeso definitivamente dal proprio mandato pastorale, dipenderà dall’esito del percorso di recupero che ha intrapreso. «Lui, comunque, mi sembra collaborativo, si è reso conto di aver commesso un errore», ha aggiunto Borghetti. (agg. di Silvana Palazzo)
PRETE ASSUME DROGA IN GITA CON RAGAZZI
Un prete in gita con i ragazzi: quale maggiore sicurezza per i genitori degli alunni in viaggio con la scuola? Mai nessuno avrebbe potuto immaginare che proprio il prelato avrebbe finito per assumere droga mentre accompagnava la scolaresca. Ha dell’incredibile la storia che arriva da Alassio, in provincia di Savona, dove un prete è stato colpito da malore mentre si trovava in gita a Cremona con gli studenti dell’Istituto Don Bosco. I fatti di cui dà conto l’ANSA, risalgono allo scorso mese di giugno, quando l’uomo di chiesa, dopo aver assunto sostanze stupefacenti, è stato colto da malore. Fortuna (o Provvidenza, visti i contorni della vicenda) ha voluto che il prete, soccorso dagli stessi ragazzi, si sia ripreso senza particolari conseguenze fisiche, ma ad averci rimesso è stata soprattutto il proprio percorso di uomo di fede: il sacerdote, infatti, è stato sospeso dai suoi incarichi pastorali.
PERCORSO EDUCATIVO DOPO MALORE
Un commento alla vicenda del prete che ha assunto droga mentre si trovava in gita scolastica a Cremona con gli alunni dell’Istituto Don Bosco di Alassio è arrivato dal vescovo di Albenga-Imperia, Giacomo Borghetti, il quale – come riportato dall’ANSA, ha confermato che il sacerdote dopo questo spiacevole episodio ha iniziato un percorso riabilitativo che si spera lo riporti sulla retta via. Queste le parole del vescovo:”La vicenda è stata affrontata con tempestività. Non ci sono stati o danni a terzi, soprattutto ai minori. Il soggetto è stato ripreso, abbiamo parlato e ovviamente abbiamo concordato un piano terapeutico e di recupero”. Stando a quanto riferito da “La Repubblica”, il prelato, segnalato alla prefettura per possesso di stupefacenti per uso personale, ha iniziato proprio in questi giorni il suo iter rieducativo con il personale del Nucleo Operativo Tossicodipendenze della stessa prefettura.