L’ECONOMIST ATTACCA LA CHIESA: “ECCO PERCHÈ I PRETI SONO PEDOFILI…”
“The Economist” ha capito finalmente perché la pedofilia ci sia (solo?) nella Chiesa: la grande inchiesta apparsa lo scorso 14 luglio sul settimanale britannico, da sempre “innamorato” delle questioni di casa Italia, giunge con dovizia di dati e informatissima aggiunta di particolari alla conclusione sorprendente sui preti pedofili. «È il celibato la causa di ogni male: se i sacerdoti potessero sposarsi non vi sarebbe questa pedofilia». Se ancora non avete capito il tono “sarcastico” di queste nostre prime righe è perché ancora non avete letto l’editoriale dell’Economist che per l’ennesima volta negli ultimi 10 anni attacca la Chiesa Cattolica, “consiglianfo” Papa Francesco di leggere il loro settimanale per trovare la ricetta giusta contro la pedofilia. Come se si potesse parlare davvero di “ricetta” rispetto ad una problematica così “misteriosa” e così delicata.
«L’istituzione tace regolarmente e a causa dei fallimenti della Chiesa gli abusi prosperano», è il punto di partenza dell’Economist che non risparmia nulla al Clero e alla Chiesa, dando la sua “illuminata” (va bene, la piantiamo qua con il sarcasmo, tanto ci avete capito…) versione dei fatti. «La Chiesa sta lavorando per correggere le sue mancanze, ma non sarà abbastanza»: per correggersi del tutto infatti, occorre un unico atto da lanciare per il futuro della Chiesa. «Serve abolire il celibato, la causa di ogni male»: secondo l’Economist, «Richiedere che i sacerdoti siano celibi riduce drasticamente il bacino da cui possono essere reclutati. Per molte persone, per quanto devote, rinunciare al sesso, all’amore e alla possibilità di creare una famiglia è un sacrificio troppo grande».
LA FOLLE (E FALSA) TESI DELL’ECONOMIST CONTRO IL CELIBATO DEI PRETI
Secondo la rivista Uk, un gruppo per il quale la regole del celibato impone un «piccolo onere extra, tuttavia, è quello dei pedofili»: secondo l’Economist infatti, «La società richiede loro di reprimere i propri impulsi. Molti già cercano di essere celibi, o fingono di esserlo». La tesi sentita, trita e ritrita, è sempre la stessa: nella Bibbia non viene richiesto al clero di imporre il celibato in “modello” della vita di Gesù. Quindi è una forzatura ottenuta dalla Chiesa nei secoli, prodromo dei grandi guai sulla pedofilia e non solo: «la Chiesa protestante mostra che con il clero sposato si riesce a occuparsi continuamente della famiglia, dei fedeli senza il rischio e la tentazione degli abusi».
Il concetto – falso e falsificato – è sempre il solito: con queste regole la Chiesa perde consenso e vocazioni, quindi le “regole” vanno cambiate e “annacquate” per andare incontro al mondo. Già, ma incontro come? Per l’Economist è semplicissimo: «Se la chiesa smettesse di richiedere che i sacerdoti fossero celibi (o maschi, se è per questo), potrebbe reclutare da un bacino molto più grande. Se anche li monitorasse meglio e agisse più velocemente, meno persone sarebbero vittime di abusi». Al di là dei numeri forzatamente presentati sotto la lente della tesi iniziale dell’articolo, l’Economist non coglie a fondo il «dono» – come lo chiama Papa Francesco – del celibato, mentre ne osserva solo le presunte colpe in merito al dramma della pedofilia e alla carenza delle vocazioni.
COSA DICE LA CHIESA SUL CELIBATO DEI PRETI
Come ha più volte ricordato nel corso del suo Pontificato il Santo Padre Francesco, «Il celibato è un dono che la Chiesa latina custodisce, ma è un dono che per essere vissuto come santificazione necessita di relazioni sane, di rapporti di vera stima e vero bene che trovano la loro radice in Cristo». Il punto non è che senza il celibato si eliminerebbero i problemi sulla pedofilia, il punto è decisamente un altro: «Senza amici e senza preghiera il celibato può diventare un peso insopportabile e una contro-testimonianza alla bellezza stessa del sacerdozio», è il monito lanciato dal Papa nel discorso di apertura per il Simposio internazionale “Per una teologia fondamentale del sacerdozio” (febbraio 2022).
Insomma, il problema è il rapporto di fraternità e amicizia tra sacerdoti, nella Chiesa e in ultima analisi con Cristo stesso: «Mi spingo a dire che lì dove funziona la fraternità sacerdotale ci sono legami di vera amicizia, lì è anche possibile vivere con più serenità anche la scelta celibataria», concluse Francesco. Per il Papa Emerito Benedetto XVI, forse il più grande teologo del Novecento e al contempo il Pontefice che ha avuto il coraggio di sollevare il velo di indegno silenzio nella Chiesa sul fronte pedofilia, il tema riguarda primariamente il rapporto con l’Eucaristia, cioè con Cristo: «Io credo che il celibato dei sacerdoti abbia un grande significato ed è indispensabile perché il nostro cammino verso Dio possa restare il fondamento della nostra vita», scriveva nel libro a quattro mani con il Cardinal Robert Sarah uscito nel gennaio 2020. Secondo Papa Ratzinger, «dalla celebrazione quotidiana dell’eucaristia, che implica un servizio permanente a Dio, nacque spontaneamente l’impossibilità di un legame matrimoniale. Si può dire che l’astinenza sessuale, che era funzionale, si è trasformata in una astinenza ontologica».