I funzionari cattolici hanno reagito in modo allarmante dopo le notizie secondo le quali i preti userebbero l’app di incontri per gay, Gridr. Da quanto emerso, a farne uso sarebbero non solo i sacerdoti negli Usa ma anche in Vaticano. The Pillar, blog cattolico conservatore, ha reso noti una serie di rapporti tra cui il primo pubblicato alla fine dello scorso mese e che ha portato alle dimissioni di mons. Burrill, ex segretario generale della conferenza episcopale statunitense. Altri rapporti sono stati pubblicati nei giorni scorsi e svelano l’uso di Grindr da parte di membri dell’arcidiocesi di Newark e l’uso costante dell’app di incontri anche in Vaticano. I rapporti hanno chiaramente innervosito i vertici della Chiesa cattolica americana.



Come ribadisce il New York Times, tali rapporti avrebbero imbarazzato i funzionari della chiesa dal momento che l’uso di app simili non sarebbe in alcun modo coerente con il voto di celibato da parte dei sacerdoti. A mettere in imbarazzo anche i dati del cellulare che in tanti credevano di non essere disponibili ma che invece sarebbero finiti nelle mani del blog. “Se qualcuno che ha fatto una promessa di celibato o un voto di castità ha un’applicazione di incontri sul suo telefono, questo è chiedere guai”, ha commentato in una conferenza su Zoom il cardinale Joseph W. Tobin di Newark. Lo stesso ha proseguito: “Vorrei anche dire che penso che ci sia un’etica molto discutibile intorno alla raccolta di questi dati di persone che presumibilmente possono aver infranto le loro promesse”.



Preti su Grindr, i rapporti di The Pillar e i dubbi

Nei rapporti che tanto avrebbero imbarazzato la Chiesa, la sola app citata è Gridr, usata per incontri gay e bisex, sebbene The Pillar abbia fatto vaghi riferimenti ad altre app usate da etero. Solo uno dei rapporti collega l’app a una persona specifica, Burrill. Ovviamente non sono mancati i quesiti sollevati dai rapporti: come ha fatto il blog ad entrare in possesso dei dati del cellulare? Come ha analizzato i dati forniti in modo anonimo per identificare coloro che hanno usato l’app? Quanto è diffuso l’uso di app di incontri tra i preti cattolici? I redattori di The Pillar hanno rifiutato di rispondere a queste ed altre domande ma in un podcast hanno fornito alcune spiegazioni.



Flynn e Condor hanno spiegato che a motivare il loro lavoro sarebbe stato il desiderio di mettere in luce una cultura segreta di malefatte nella chiesa: “Il comportamento sessuale immorale e illecito da parte dei chierici che sono legati al celibato, ma anche da parte di altri leader della chiesa, potrebbe portare a un ampio senso di tolleranza per qualsiasi numero o tipo di peccati sessuali”, ha spiegato Flynn. Tuttavia a sollevare perplessità è proprio il lavoro legato alla raccolta dei dati dei cellulari. Fino al gennaio 2020, Grindr forniva abitualmente i dati di localizzazione degli utenti che utilizzavano l’app mettendoli a disposizione delle società di pubblicità. Lo scorso gennaio però, per questo Grindr è stato multato per 11,7 milioni di dollari dall’Autorità norvegese per la protezione dei dati. La stessa società ha spiegato in una dichiarazione di aver tentato di capire in che modo The Pillar fosse venuto a conoscenza dei suoi dati utente ma di aver incontrato difficoltà per cia delle “descrizioni vaghe ed incomplete del loro lavoro”. “Ciò che è chiaro è che questo lavoro ha coinvolto molto più di un piccolo blog”, ha aggiunto Grindr.

Dai cellulare per tracciare sacerdoti preoccupano

Matteo Bruni, portavoce del Vaticano, ha svelato che i vertici vaticani nonchè il cardinale Parolin avrebbero incontrato i rappresentanti di The Pillar il 17 giugno scorso. Tuttavia il Vaticano non intende rispondere al rapporto e non è chiaro se indagherà sul suo contenuto. A Newark, i funzionari della chiesa hanno ordinato ai sacerdoti di non parlare con i giornalisti. Chi ha parlato in forma anonima si è limitato ad esprimere il proprio sgomento per l’uso dei dati del cellulare per rintracciare i sacerdoti.

The Pillar al momento non ha rivelato se ha o meno intenzione di pubblicare altri rapporti. Padre Bob Bonnot, il direttore esecutivo dell’Associazione dei sacerdoti cattolici statunitensi, ha detto che l’uso dei dati del cellulare per tracciare i movimenti di Monsignor Burrill ha approfondito il senso di vulnerabilità che molti sacerdoti provano nel sentirsi in qualche modo spiati. “Può essere terribilmente minaccioso”, ha detto. “Può rendere tutti i sacerdoti a disagio e preoccupati”.