La stagione invernale 2024/2025 per il settore della Montagna Bianca presenta indicatori positivi. La quindicesima edizione dell’Osservatorio italiano del turismo montano, licenziata da Jfc (la società di consulenza turistica e territoriale), prevede per l’imminente nuova stagione montagna/neve un aumento del fatturato del 4,2%. Questo malgrado un aumento dei prezzi del 5,9%, ma con un aumento del 7,5% dell’affluenza dei turisti internazionali. Dunque il rincaro dei prezzi sarebbe superiore al fatturato, una situazione mitigata dalla crescita delle presenze degli stranieri.
“La stagione invernale 2024/2025 si apre sotto il segno dell’ottimismo per la montagna bianca italiana – afferma Massimo Feruzzi, ceo di JFC e responsabile dell’osservatorio, come riporta Neveitalia.it – con un incremento del 4,2% rispetto allo scorso anno, arrivando a un fatturato stimato di 11.674 milioni di euro: questo dato, incoraggiante in sé, si lega alla crescente affluenza dei turisti internazionali e all’incremento dei prezzi medi nei vari ambiti della filiera (alloggio, skipass, scuole di sci, ristorazione, divertimento, ecc.), mediamente del +5,9%. Ma se aumenta la presenza di clientela straniera, in particolar modo dei residenti in Polonia, Uk, Usa e Repubblica Ceca, gli italiani mostrano una crescente infedeltà verso le destinazioni di montagna, preferendo esplorare nuove località invece di tornare negli stessi luoghi. Per la stagione 2024/2025, cresce l’attenzione verso il valore del luogo, inteso non solo come meta turistica, ma come comunità in cui i visitatori cercano esperienze autentiche e relazioni umane profonde. Alle attività sportive si affianca la ricerca, da parte dei nostri connazionali, di momenti di relax e piacere personale, mentre la durata media dei soggiorni si accorcia, spingendo i turisti a concentrare il tempo in montagna in esperienze selezionate e di qualità. Anche la flessibilità domina nelle prenotazioni, divise tra chi opta per un largo anticipo nei periodi di alta stagione e chi sceglie l’ultimo minuto in base alle condizioni meteo. Si rileva inoltre un incremento delle prenotazioni di piccoli gruppi uniti da interessi comuni ed una crescente presenza di nonni con i nipoti, con anche più prenotazioni da parte di scuole e sci club. Infine, cala la fedeltà verso le località: i turisti desiderano scoprire nuove mete oltre a quelle tradizionali, alimentando un’esplorazione più dinamica e diversificata del territorio montano”.
I costi. Per trascorrere un soggiorno in montagna si spenderà, quest’anno, il 5,9% in più rispetto alla stagione precedente, con aumenti specifici che variano in base ai servizi. Gli hotel hanno alzato i prezzi delle camere del 5,1%, mentre il costo degli skipass cresce mediamente del 6,2%. Le scuole di sci hanno incrementato le tariffe del 6,9%, mentre i servizi di ristorazione mostrano il rincaro maggiore, con un aumento dell’8,1%. Per una settimana bianca, un adulto spenderà in media 1.453 euro, mentre un nucleo familiare composto da due genitori e un figlio affronterà una spesa di circa 3.720 euro. Il week-end in montagna costa invece in media 571 euro per un adulto e 1.630 euro per una famiglia, evidenziando un aumento dell’8,4% rispetto allo scorso inverno.
Per la stagione 2024/2025 l’osservatorio JFC stima un fatturato complessivo per la filiera della montagna bianca pari a 11.674 milioni di euro, segnando una crescita del 4,2% rispetto alla stagione precedente. Tra le principali voci di fatturato, il settore dell’ospitalità gioca un ruolo fondamentale con 5 miliardi 755 milioni e una crescita del 5,1%, seguito dai servizi per gli sport invernali (noleggio attrezzature, maestri di sci, skipass e impianti di risalita, ecc.) con una crescita del 3,3% e un fatturato stimato in 4 miliardi 510 milioni, mentre gli altri servizi quali ristorazione, commercio, attività ricreative e di divertimento segneranno un incremento del 4,5%, raggiungendo un fatturato pari a 1 miliardo 408 milioni.
Gli sciatori. Con una stima di 4,24 milioni di praticanti, per l’inverno 2024/2025 l’Osservatorio registra un aumento dell’1,8% rispetto all’anno precedente, un dato che conferma il crescente interesse verso le attività invernali. Tra gli sport, lo sci alpino rimane la disciplina più popolare, seguita da snowboard e scialpinismo, quest’ultimo in forte ascesa con un +68,7% di praticanti, riflettendo una maggiore propensione per le esperienze immersive nella natura. Anche per questo motivo si rileva una riduzione progressiva del tempo che gli italiani dedicano alle piste, a favore di altre attività in montagna. Mentre prima della pandemia gli sciatori italiani trascorrevano in media quasi 6 ore al giorno sulle piste, questa tendenza è cambiata: nella stagione invernale 2024/2025, il tempo medio di ore dedicate allo sci si attesta a 4 ore e 20 minuti al giorno. Si segnala, tuttavia, come vi sia un aumento significativo delle giornate passate in montagna, che crescono, rispetto allo scorso anno, di circa 2 giornate e mezzo. Quindi, anche se gli sciatori trascorrono più giorni in montagna rispetto al passato, dedicano parte di questo tempo a esperienze alternative come il relax in rifugio, attività di benessere e socializzazione.
Le destinazioni. La classifica di Jfc sulle migliori 25 destinazioni bianche vede Cortina d’Ampezzo, seguita da Madonna di Campiglio, Livigno, Cervinia, Ortisei e Courmayeur. Per quanto riguarda i top 20 comprensori sciistici, vince la Skiarea Campiglio-Dolomiti del Brenta, davanti ad Alta Badia, Val Gardena, Val di Fassa, Livigno e Plan de Corones. Le piste preferite dagli italiani sono la Longia in Val Gardena (la più panoramica), la Spinale Direttissima di Madonna di Campiglio (la più adrenalinica) e la Dantercepies, sempre in Val Gardena (la più divertente).
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