Un’ottima annata. Il 2023 felix del turismo è stato vaticinato a più voci alla Bit appena conclusa a Milano. Secondo Enit e Isnart l’Italia registrerà un aumento dell’8% sugli arrivi dall’estero, rispetto agli ultimi cinque anni: al primo posto gli spagnoli (14,6%), poi gli statunitensi (12,7%), gli svizzeri e gli austriaci (12,2%), e gli inglesi (10%). L’appeal del nostro Paese, dunque, continua a crescere, per vacanze che generano esperienze e ricordi: per il 43% dei turisti è questione di Italian lifestyle, e cioè gastronomia e moda, ma anche bellezze naturalistiche (38,9%) e cultura (32,8%). Il risultato è che il 37,7% degli intervistati sostiene l’intenzione di un viaggio in Italia nel 2023, soprattutto nei mesi estivi (preferiti dal 48%), al mare (36,8%) e città d’arte (31,7%).
Il mare è la prima opzione per gli austriaci (61,5%), svizzeri (46,8%) e tedeschi (41,8%); le città d’arte sono scelte da spagnoli (73%), francesi (57,4%) e statunitensi (44,4%), che sono anche i top spender (il 16% dei vacanzieri Usa spende oltre 5 mila euro e un altro 18% tra 2 e 5 mila). Complessivamente, circa un terzo dei viaggiatori in Italia negli ultimi anni ha speso tra 500 e 1.500 euro.
Previsioni rosee, alla Bit, anche dall’Osservatorio Compass, che avvisa della crescita del budget stanziato dagli italiani per le vacanze: una media di 1.930 euro, 482 più del 2022. Oltre un terzo degli italiani (36%) intende concedersi più spesso una vacanza e, per farlo, è pronto a sfondare il tetto dei 2.000 euro. Per quasi la metà del campione (49%) viaggiare è il miglior modo per impiegare il tempo a disposizione; segue chi vorrebbe dedicarsi più spesso alla cucina (40%) e chi ascolterebbe più musica e andrebbe a più concerti (38%) o al cinema (33%).
Agli italiani sembrano interessare maggiormente tranquillità e relax: girovagare nei borghi e nelle città è ritenuto dal 41% (51% per la Gen Z) l’ingrediente fondamentale di una vacanza ideale. Per molti è addirittura irrinunciabile il potersi dedicare al relax completo e al dolce far nulla (24%). Camminate ed escursioni, entrare in contatto con nuove culture e tradizioni, visitare musei e dedicarsi all’enogastronomia sono gli altri elementi ritenuti chiave per una vacanza ben riuscita.
A livello generazionale, ai Boomer piace molto partire in compagnia (66%), mentre la Gen Z predilige un’esperienza basata sull’esplorazione (56%). Nei viaggi, sembra che cresca l’abitudine del far da sé nell’organizzazione: il 54% prenota tutto da solo, dal trasporto alle attività e all’alloggio. Quasi un terzo, il 28%, si rivolge invece alle agenzie di viaggio, anche se i senior sono molto più soliti farlo: tra Gen Silent e Boomer si tocca quota 66%. All’estremo opposto, un italiano su 10 viaggia non organizza nulla a eccezione del trasporto. Per chi si organizza per tempo, la prenotazione avviene in media 11 settimane in anticipo, con il 25% che preferisce invece il last minute (non più di 2 settimane prima). I più previdenti? Sono i Millennials (32%): pianificano le vacanze circa 6 mesi prima.
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