Una stagione montagna/neve in netta ripresa, ovviamente rispetto alla scorsa, azzerata dalla pandemia, ma anche in crescita sui dati 2019-20 (fatturato complessivo a +12,5%). Una tendenza alla prenotazione sottodata. Un’attenzione sempre rivolta alla sicurezza sanitaria, all’open air, alle regole. Madonna di Campiglio (tallonata da Cortina) è ancora la destinazione in testa al ranking nazionale.
Questa l’estrema sintesi dell’ultimo (il dodicesimo) Osservatorio italiano del turismo montano curato da Skipass Panorama Turismo, strumento di riferimento per il settore a livello nazionale, in grado di fornire la conoscenza e il monitoraggio costante del “fenomeno della montagna bianca italiana” in tutti i suoi elementi di valore e interesse. L’Osservatorio si basa su un continuo monitoraggio, durante tutto l’anno, grazie al confronto con il territorio, le indicazioni degli operatori, il mercato, il tour operating, i referenti, i giornalisti, le aziende di prodotti a servizio della pratica sportiva invernale, gli organizzatori di eventi, gli stakeholders internazionali. Lo Studio “Situazione Congiunturale Montagna Bianca Italiana Inverno 2021/2022 – Previsioni e Tendenze” è stato condotto da JFC srl per conto di Skipass Panorama Turismo nel periodo settembre/ottobre 2021, con rilevazioni dirette ed indirette. Ecco i dettagli.
La situazione – Il sistema montagna/neve negli anni precedenti ha garantito un fatturato rilevante, ma nella stagione 2020/2021 s’è bloccato a poco più di 50 milioni, rispetto ai quasi 3 miliardi 900 milioni della stagione precedente (comunque “spezzata” a inizio marzo), con una riduzione del -98,7% di fatturato. Il comparto dell’ospitalità ha cercato di sopravvivere: le strutture ricettive alberghiere che hanno provato ad aprire sono state il 13,4% del totale. Il settore ospitale nella stagione invernale 2019/2020 ha toccato 3 miliardi 751 milioni, nell’ultima solo 285 milioni (-92,4%). Il fatturato totale del sistema MBI (la montagna bianca italiana) realizzato nella passata stagione invernale 2020/2021, rispetto al consuntivo della precedente stagione invernale, ha segnato un -93,8%. A fine settembre, con la notizia della riapertura degli impianti, è subito emerso come il desiderio degli Italiani di trascorrere le proprie vacanze invernali in montagna sia davvero elevato. Ma qualsiasi previsione può risultare inutile nel caso in cui vi fosse una nuova ondata pandemica.
Sicurezza sanitaria – È un tema fortemente attuale sia per i nostri connazionali come pure per i residenti all’estero. Il 78,8% degli italiani afferma che condizionerà la propria vacanza invernale alla certezza di trovare condizioni di “sicurezza sanitaria” sulle piste, nelle strutture (albergo, ristorante, locali, ecc.) e nella destinazione più in generale. Di questi, il 57,9% chiede di conoscere con estrema precisione – prima di prenotare – quali sono le misure anti Covid-19 che sono state approntate. Per il 96,5% degli italiani l’accesso alle ski areas con green pass non rappresenta un elemento di disturbo. Vi è la disponibilità di spendere di più a condizione che i servizi nella loro completezza garantiscano un alto standard di sicurezza sanitaria anti Covid-19.
La nuova stagione – L’intenzione degli operatori dell’offerta alberghiera è quella di avviare la stagione con 5 giorni/medi di ritardo rispetto alla data di apertura dell’inverno 2019/2020. L’occasione del ponte dell’Immacolata sarà l’opportunità di avvio della stagione, ma anche il momento in cui ci si scontrerà con la problematica delle risorse umane. La difficoltà nel reperire personale potrebbe fare slittare in avanti le aperture. Le giornate di apertura stagionale delle strutture ricettive delle località della Montagna Bianca Italiana saranno in numero maggiore rispetto a due stagioni fa (nell’inverno 2019/2020 il “blocco causa Covid-19” interruppe la stagione), assestandosi, come media nazionale, a 116 giorni. Quest’inverno le strutture ricettive alberghiere offriranno navette personalizzate ed esclusive, tavoli privati in nuove aree del ristorante, private Spa, experience con locals, ecc. Di certo, la maggior parte delle strutture conferma la possibilità di disdire la prenotazione senza penali, come pure molti sono coloro che offrono assicurazioni sulla vacanza. Il 78,7% degli operatori dichiara di avere alzato i prezzi rispetto allo scorso anno, mentre è pari al 17,7% la quota di operatori del settore ricettivo che afferma di non aver apportato alcuna variazione. Nell’analisi di Skipass Panorama Turismo emerge che l’incremento dei prezzi risulta superiore ai quattro punti percentuali (+4,8%), anche se si verificano situazioni con incrementi ben superiori.
Settimane bianche – Rispetto a due stagioni fa, una parte degli operatori ha alzato i prezzi (51,5%), mentre il 33,2% li ha mantenuti in linea. È invece pari al 15,3% la quota di coloro che affermano di aver differenziato i prezzi delle settimane bianche in base al periodo, con variazioni in crescita e/o in diminuzione. Nel complesso, l’incremento dei prezzi per le settimane bianche – a livello nazionale – è pari al 4,3%. Rimane stabile rispetto a due stagioni fa la quota di coloro che dichiarano di non proporre offerte promozionali legate alle settimane bianche. Nel complesso, l’incremento dei prezzi per i weekend e le festività – a livello nazionale – è quantificato nel 5,2%.
Le presenze – Gli indicatori segnano un incremento complessivo – rispetto alla stagione invernale 2019/2020 – del 6,9%, con una variazione in positivo per quanto riguarda la clientela italiana (+38,7%) e un dato invece ancora negativo per quanto attiene le presenze straniere (-17,4%), sempre facendo riferimento a due inverni fa. Ma si ricomincia a essere positivi per i mercati esteri i cui residenti possono raggiungere le nostre destinazioni montane e appenniniche in auto. Il vero problema riguarda il mercato russo, che quest’anno non produrrà né presenze né fatturato, come pure vi è timore per gli arrivi provenienti dai Paesi più lontani. Per le presenze italiane, gli indicatori sono positivi e segnalano particolari aumenti da parte dei residenti in alcune regioni (soprattutto Lazio, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Veneto).
I fatturati – Gli operatori si esprimono con cautela, anche considerando lo stato di incertezza che ancora vivono. Tuttavia, il 50,3% degli operatori del settore ricettivo prevede una stagione con fatturati in crescita rispetto a quelli di due stagioni fa, mentre ben il 38,8% non si esprime, e altri che prevedono un ulteriore decremento. Per la stagione invernale 2021/2022 le previsioni e gli indicatori di Skipass Panorama Turismo permettono di stimare il fatturato del sistema nazionale della montagna bianca, nonché i dati relativi ad arrivi e presenze degli ospiti – italiani e stranieri – nel loro complesso: 4 miliardi 218 milioni il fatturato del sistema ospitale nella sua complessità di strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere (alberghi, villaggi, B&B, residence, baite, agriturismi, case vacanza, alloggi in affitto, ecc.), 15 volte più rispetto alla stagione invernale 2020/2021, e +12,5% rispetto alla stagione invernale 2019/2020. 4 miliardi 630 milioni il fatturato dei servizi quali noleggio attrezzature, maestri di sci, skipass e impianti di risalita vari, ecc. (90 volte superiore a quello della stagione 2020/2021 e +19% rispetto a 2019-20). 1 miliardo 190 milioni l’ulteriore fatturato generato da altri servizi quali ristorazione, commercio, attività ricreative e di divertimento (6 volte più della scorsa stagione e +11,3% sul 2019-20). Complessivamente, dunque, nell’inverno 2021/2022 il fatturato complessivo del sistema potrebbe superare quota 10 miliardi, 9 in più della scorsa stagione, e +15,2% sul 2019-20.
Prenotazioni – Nell’inverno 2021/2022 crescono le prenotazioni on line che giungeranno attraverso l’intermediazione commerciale, assestandosi a quota 32,1% (26,1% nella stagione invernale 2019/2020). Le prenotazioni che giungono dal sistema dei Tour Operator/Agenzie di Viaggio e dei Consorzi sono in drastica riduzione, rispetto a due stagioni fa: 5,7% contro il precedente 30,5%.
Previsioni – Si è chiesto agli operatori del settore ricettivo un giudizio sull’andamento generale della prossima stagione invernale: per il 21,2% degli albergatori intervistati sarà “un’ottima stagione”, “buona” per il 47%. Vi è poi una quota del 25,8% degli albergatori operanti nelle destinazioni italiane della Montagna Bianca che considera la prossima stagione “sufficiente”, mentre per il 3,8% sarà una stagione “scarsa”, quindi negativa. Gli indicatori rilevati da Skipass Panorama Turismo – che prendono in esame la situazione attuale rispetto a due stagioni fa, quindi all’inverno 2019/2020 – segnano per l’inverno 2021/2022 una situazione decisamente interessante: elevato interesse (già oggi il livello di richieste di informazioni è elevatissimo, con una buona quota di conversione in prenotazioni); riavvio dei gruppi (soprattutto in pullman), essenziali per sostenere l’attività nei periodi di bassa e media stagione; clientela fedele, già pronta; ritorno di clientela italiana esterofila (gli italiani che durante il periodo invernale avevano l’abitudine di viaggiare all’estero, non solo per sciare, frequenteranno le montagne italiane); interesse da parte degli stranieri (elevato da parte dei residenti in Germania, Olanda, Belgio in primis); last minute (moltissime prenotazioni avverranno estremamente sotto data). Le tendenze, riassumendo, parlano di prenotazioni estremamente sotto data; massima flessibilità su date e cancellazioni; tranquillità sulle attenzioni sanitarie; più tempo open air; maggiore richiesta di appartamenti/chalet/baite; incremento del trattamento “only breakfast” nelle strutture ricettive alberghiere.
Scuole di sci – La maggiore quota della clientela – sulla base delle indicazioni delle stesse scuole/maestri – sarà composta in prevalenza da bambini tra i 7 e i 12 anni (28,2%). Alta anche la quota dei più piccoli (4-6 anni), che rappresentano il 26,4% della clientela. A seguire, si alza anche la quota di coloro che hanno un’età compresa tra i 26 e i 44 anni, pari al 20,7%. A seguire, i ragazzi con età tra i 13 e i 25 anni che sono pari al 15,3%. Infine, vi sono i clienti con un’età superiore ai 44 anni (9,4%).
Il ranking delle destinazioni – L’insieme delle valutazioni relative ai singoli elementi sottoposti a valutazione (impianti, ricettività, qualità dei servizi, notorietà, ecc.) portano a una classifica generale, con l’indicazione delle prime 25 destinazioni. Una classifica che, in visione dell’inverno 2021/2022 vede ancora una volta confermata la vittoria di Madonna di Campiglio (2.723 voti). Al secondo posto si conferma Cortina d’Ampezzo con 2.433 voti: queste due località, poste in vetta alla classifica, confermano entrambe le posizioni degli ultimi anni. A seguire si trova Canazei (1.221 punti, con un balzo in avanti di 10 posizioni). Subito sotto il podio sono Corvara, quarta, con 1.200 voti, seguita da Ortisei (968 voti) e Livigno (947 voti). Quindi Selva di val Gardena (settima posizione), Courmayeur, Cervinia, Brunico. A seguire, dall’11° alla 15° posizione, si collocano Andalo, Bormio, San Candido, Ponte di Legno/Passo del Tonale, Folgarida e Marilleva. Poi ancora: Arabba, Cavalese, San Martino di Castrozza, Dobbiaco, Folgaria, Alleghe, Santa Cristina, Asiago e il suo Altopiano, La Thuile e Sestola (prima località dell’ambito Appenninico presente in questo ranking).
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