La sottosegretaria al Mef, Lucia Albano, ha detto bene. Il Governo, pertanto, ha proceduto nella maniera corretta. Nulla di più. Il tema che sta tenendo banco in queste ultime giornate è relativo agli attuali livelli di prezzo raggiunti dai carburanti. Alti, troppo alti, in linea, nessuno appare intenzionato ad approfondire questo tipo di ricerca all’insegna di una trasparenza dovuta a tutti gli italiani. Sta di fatto, però, che a partire dal primo agosto, è stato introdotto in tutta Italia l’obbligo di esporre giornalmente i prezzi medi del carburante.
Riteniamo sia senz’ombra di dubbio un passo avanti rispetto al passato così, tutti i consumatori, potranno riscontrare gli effettivi rincari “anomali” rispetto ai valori medi del periodo. In tal caso, come dichiarato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, qualora si «notassero picchi davvero anomali, i consumatori possono denunciarli, sul sito del ministero o alla Guardia di finanza». Tornando alla sottosegretaria al Mef, Lucia Albano, e alla sua recente interrogazione in commissione Finanze della Camera in risposta ad Emiliano Fenu, il suo assunto poggia decisamente su fondamenta molto solide: «Il prezzo internazionale del petrolio non ha registrato, con riferimento alla media del precedente bimestre, un aumento rispetto al valore di riferimento indicato nel Def che consenta l’adozione del decreto di riduzione delle aliquote di accisa applicate al gasolio e alla benzina».
Si tratta di un dato oggettivo che, dal punto di vista procedurale, non può lasciare indifferenti. Non solo. Per tutti gli amanti dei “numeri” (quindi noi), possiamo assumere senza alcun cenno di smentita come “il dossier caro-benzina” sia ormai diventato un vero e proprio elemento di cronaca stagionale. Analizzando, infatti, la serie storica (2005-2023) dei prezzi medi settimanali dei carburanti e combustibili è facilmente dimostrabile come rispetto all’inizio di ogni anno il livello che si raggiunge nel periodo estivo (rif. fine luglio) sia stato sempre più alto con due sole eccezioni registrate negli anni 2017 e 2020.
Come riportato, ovvero nel restante periodo corrispondente a diciassette rilevazioni, l’aumento ha rappresentato un’abitudinaria certezza. È ovvio come i valori di oggi siano molto diversi rispetto a quelli passati, ma, allo stesso tempo, è doveroso riconoscere come “questo mercato” viva una particolare dinamica a cavallo del contesto estivo.
Colpa di qualcuno? Non è nostro compito puntare il dito, ma, ciò che invece conta è fare una definitiva chiarezza su questo “evento stagionale” che, cinicamente, possiamo solo considerare come una delle più classiche costanti sotto il sol leone. A confermare la tesi di un “non caro-benzina” sono le parole del garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo, che nel corso di una recente conferenza stampa ha palesemente escluso eventuali rincari non dovuti: «Quello che sta avvenendo, sta avvenendo nella stessa direzione del mercato internazionale. Da questo punto di vista registriamo che non ci sono speculazioni».
A ulteriore conferma di questo immotivato “momento caldo” sul fronte dei carburanti riteniamo doveroso riportare anche le parole pronunciate dal sottosegretario al ministero delle Imprese e del Made in Italy, Massimo Bitonci, in occasione della conferenza stampa di martedì: «Sul prezzo dei carburanti c’è un allarmismo assolutamente esagerato. Appena visti i titoli sui giornali e sui notiziari sono andato a controllarli direttamente sul sito del garante dei prezzi e sono andato anche al distributore per parlare direttamente con l’esercente».
Ovviamente i più scettici, e sono moltissimi, non daranno peso alle dichiarazioni dei principali attori impegnati in questa vicenda. Il loro disaccordo potrebbe vedere le parole come un semplice corollario e mezzo di autodifesa dialettica. Bene. A questi insoddisfatti della realtà, allora, replichiamo noi stessi rimandando tutti loro a un obbligato approfondimento fondato esclusivamente sui numeri. Niente altro. Attendiamo cortese riscontro.
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