Negli studi di Morning News, in diretta su Canale 5, si parla del problema del caro benzina e diesel, alla luce dei prezzi che stanno aumentando in questi giorni. Il talk di casa Mediaset, condotto da Simona Branchetti tutte le mattine da lunedì a venerdì, ha avuto in collegamento Davide Tabarelli, numero uno di Nomismà Energia e grande esperto in materia energetica, che ha cercato di dare una spiegazione a questi ultimi aumenti di carburante: “Il caro carburante dipende dalla materia prima – esordisce – che è il prezzo petrolio. Quando è cominciata la guerra in Ucraina a febbraio 2022 i prezzi della benzina erano saliti a 2,2 euro al litro poi ci sono stati picchi a 2,5 2,6 e 2,7 ma le medie erano di 2,20 euro”. E ancora: “Ricordiamoci che c’è una guerra in corso che coinvolge la Russia che è primo produttore mondiale di petrolio assieme a Stati Uniti ed Arabia Saudita, nonché il primo esportatore mondiale assieme all’Arabia”. Davide Tabarelli ha aggiunto: “La benzina e il gasolio si fanno con il petrolio. Durante gli ultimi ‘ponti’ che abbiamo avuto come ad esempio Pasqua, 25 Aprile, 1 Maggio nessuno si è accorto che il prezzo della benzina stesse scendendo, ci si accorge solo dei rialzi”.
In ogni caso non ci si dovrebbe preoccupare più di tanto: “Gli aumenti degli ultimi giorni sono comunque pochi – ha spiegato ancora il numero uno di Nomismà – il prezzo ottimale è superiore di 5 centesimi rispetto alla media, lo stiamo monitorando, per tanto chi di voi sta guardando e vuole a fare il pieno farebbe una scelta ottimale visto che già stamattina il petrolio sta salendo”.
PREZZI BENZINA IN AUMENTO, TABARELLI: “IL PETROLIO CI SERVIRA’ ANCORA PER ANNI”
Su eventuali interventi per cercare di calmierare il prezzo di benzina e diesel, Davide Tabarelli spiega: “La premessa è che noi siamo il Paese più indebitato al mondo e che abbiamo bisogno di tasse e i carburanti sono uno delle principali fonti di entrate da questo punto di vista. Si può fare qualcosa per ridurre di 10/15 centesimi il prezzo come ad esempio ridurre i punti vendita”.
“In Italia ne abbiamo 21mila ma ne basterebbero 12mila, è da anni che se ne parla ma poi si fa poco perchè gli italiani amano essere serviti sotto casa, poi abbiamo i piccoli motorini che sono piccoli rifornimenti… abbiamo problemi strutturali – ha chiosato – noi stiamo chiudendo in Europa la capacità di raffinazione nella speranza che si acceleri la transizione verso l’auto elettric,a sarebbe bello ma avremo bisogno di petrolio ancora per anni”.