I prezzi della benzina in rapido aumento sono stato oggetto delle misure eccezionali volute dal governo Draghi, ma il taglio di 0,25 centesimi, per un totale di 9 miliardi di euro, beneficerà i più ricchi.
Prezzi benzina: perché il taglio carburanti premierà i più ricchi
La preoccupazione per il crescente prezzo della benzina e dei carburanti, ha indotto il governo Draghi ad adottare misure straordinarie il 21 marzo scorso, decretando l’abbassamento di 0.25 centesimi di euro, mediante taglio delle accise.
La misura emergenziale è stata inserita nel “Decreto Ucraina” entrato in Gazzetta ufficiale il 21 marzo e che ha comportato un impegno finanziario di 8,6 miliardi e, benché questo taglio sia stato ben accolto dai consumatori, ha sollevato le reazioni più disparate all’interno del mondo aziendale, di consorzi e associazioni.
Per alcuni la riduzione è insufficiente, per altri è a beneficio solo dei più ricchi. A dirlo Trasport&Environment, un gruppo che si batte per una transizione che ha come obiettivo il trasporto “green” su tutto il territorio europeo . Secondo un loro report infatti, il taglio dei prezzi del carburante deciso dai governi Ue premierà in massima parte gli automobilisti più ricchi.
Prezzi benzina: in sei mesi gli italiani hanno bruciato 9 miliardi
L’Italia ha giocato un ruolo essenziale in quanto è il quarto paese ad aver fissato la spesa più alta: ben 978 milioni per il belpaese, dopo i 3 miliardi della Francia, 1,4 per la Polonia ed 1,36 miliardi per i Paesi Bassi.
A fronte delle misure assunte, i consumatori che rientrano nella classe di reddito più alto riceveranno un “premio 8 volte superiore rispetto ai più poveri”, suggerisce qundi T&E che aggiunge come i paesi UE dovrebbero tassare “le importazioni di petrolio dalla Russia per finanziare la spesa sociale e promuovere la sicurezza energetica del Continente”.
Ma gli italiani complessivamente quanto ci hanno rimesso per il rincaro dei prezzi della benzina? Se la posizione di gruppi di settore va verso una bocciatura parziale per le misure intraprese dal governo a causa dell’inefficacia e dell’iniquità sugli effetti del taglio dei prezzi benzina carburante, altre associazioni come Consumerismo e del centro ricerca di Alma Laboris Business School, hanno condotto un’indagine per scoprire in 6 mesi quanto è costato il caro benzina sui consumatori italiani. Ebbene, i risultati coincidono perfettamente con il prezzo dei costi tagliati dal governo mediante le misure inserite nel “Decreto Ucraina”: gli italiani, in sostanza, hanno speso oltre 9 miliardi per rifornimenti di carburanti e, allo stesso tempo, l’Italia ha incassato oltre 25 miliardi di IVA congiunta.