Il crollo del prezzo del petrolio dunque non corrisponde necessariamente a quello della benzina. Per i consumatori i vantaggi saranno limitati, col l prezzo della materia prima che incide infatti appena per il 15-20% del prezzo finale della benzina. Anche se il petrolio avesse un costo pari a zero (e in Europa non è così, il valere negativo riguarda infatti il Wti texano) il risparmio rientrerebbe complessivamente nell’ordine di 15/20 centesimi al litro. Il resto del costo riferito a quando paghiamo la benzina al distributore è infatti coperto dalla quota delle tasse (il 69% del prezzo) e dal costi della raffinazione, del trasporto e della distribuzione. Ad avere un beneficio maggiormente consistente dovrebbero essere le bollette di luce e soprattutto gas. I costi del metano sono infatti da sempre collegati a quelli del greggio e bisogna ricordare come la produzione di elettricità deriva, in Italia, per una quota di circa il 50% dalle centrali a gas. (agg. di Fabio Belli)
CROLLO PETROLIO, NESSUN INTERVENTO DELLE COMPAGNIE
Oggi le compagnie non sono intervenute su prezzi raccomandati, mentre i prezzi praticati sul territorio mostrano leggerissime variazioni al ribasso dopo il crollo del Wti americano nella notte: per questo motivo il prezzo della benzina oggi in Italia costa 1,423 euro al litro (rispetto a 1,424 di ieri), con i diversi marchi compresi tra 1,413 e 1,441 euro/litro . Questi sono i dati offerti dall’Osservaprezzi carburanti del Mise che ribadisce come sul prezzo del diesel self le cifre variano tra 1,313 euro al litro (ieri 1,314) e 1,308 e 1,330 euro di alcune altre compagnie petrolifere. Lato “servito”, il prezzo medio praticato in Italia resta 1,578 euro al litro (ieri 1,579), con gli impianti colorati che mostrano prezzi medi praticati tra 1,536 e 1,642 euro al litro.
«E’ incredibile che con le quotazioni del petrolio ai minimi storici e con un crollo record della domanda, alla quale non riesce a far fronte nemmeno il taglio della produzione deciso dall’Opec+, la benzina costi ancora 1,411 euro al litro ed il gasolio 1,306 euro. In questi mesi di grave emergenza, il prezzo dei carburanti è sceso troppo poco», attacca Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, sottolineando la «solita doppia velocità» tra prezzo petrolio e conseguente prezzo benzina in Italia. (agg. di Niccolò Magnani)
CROLLO PETROLIO, LE CONSEGUENZE SULLA BENZINA
Fra le numerose consegue dell’epidemia da coronavirus, il crollo del prezzo del petrolio, e di conseguenza, del prezzo della benzina e del gasolio. Con le auto ferme nei garage per circa 4 miliardi di persone, sono in pochi quelli che si recano a fare rifornimento, e con la domanda che è crollata, è caduto in maniera vertiginosa anche il costo dello stesso carburante. A riguardo ne ha parlato stamane ai microfoni del quotidiano La Stampa, Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia (azienda leader nel campo della consulenza energetica), che ha in parte spento l’entusiasmo dei consumatori italiani, dicendo: «Da noi il prezzo può scendere di 20 centesimi, ma con le tasse il litro non va sotto 1,20 euro. Durerà poco, e poi saremo colpiti da un tremendo rimbalzo all’insù del costo dei carburanti». Ci sono comunque dei benefici indiretti, a cominciare dal fatto che il trasporto su gomma costa di meno per ovvi motivi, nonché una riduzione delle bollette: «Tutto quello che viene trasportato su gomma, cioè quasi ogni bene di consumo, godrà di prezzi di trasporto inferiori, e perciò (in teoria) di un costo finale più basso, ammesso che chi vende decida davvero di riversare una parte dei benefici sul consumatore, e di non intascare tutta la differenza. Poi le bollette elettriche e quelle del gas del prossimo trimestre arriveranno a prezzi stracciati».
PREZZO BENZINA GIU’, RECORD NEGATIVO PER IL METANO
Tanti però gli aspetti negativi, come ad esempio un tracollo della produzione di energie rinnovabili: «Sento molti ambientalisti – prosegue ancora Tabarelli – gioire per il tracollo dell’odiato petrolio, ma con il greggio regalato si prospettano prezzi dell’elettricità così bassi che la produzione di energie rinnovabili andrà fuori mercato. Anche l’auto-produzione, molto diffusa in Italia, finirà al tappeto». Altri rischi? Che le aziende smettano di fornire all’Italia il metano: «Ormai il prezzo del metano è così basso che quasi equivale al costo di trasporto dalla Russia, dalla Norvegia, dall’Algeria. Se va avanti così questi Paesi smetteranno di mandarci il loro gas, per non rimetterci. Dai fornelli delle cucine italiane non uscirà più nulla». Ma come detto in apertura, questo crollo dei prezzi provocherà poi un forte rimbalzo verso l’alto quando terminerà l’emergenza: «L’effetto di questa crisi è distruttivo. Ci sarà un crollo della produzione mondiale di petrolio, e a scadenza questo provocherà un rimbalzo dei prezzi del barile tanto forte quanto è stata forte l’attuale caduta». Quando questo accadrà non è dato saperlo: «In autunno? Temo che possa succedere anche prima, già quest’estate, cioè nel giro di un paio di mesi».