Il programma di Rai Uno, Uno Mattina, ha avuto in collegamento stamane Davide Tabarelli, presidente di Nomismà e grande esperto in materia energetica, che ha cercato di fare un po’ di chiarezza su come la guerra in Israele possa riflettersi sul prezzo della benzina. Negli ultimi giorni abbiamo visto i carburanti in crescita ma Davide Tabarelli ha cercato di rassicurare tutti: “Rischi di aumenti del 15 per cento? Ci sono questi rischi ma dobbiamo tranquillizzare tutti, in questo momento il prezzo del petrolio sta scendendo, già la scorsa settimana era calato di dieci dollari e negli ultimi due giorni sta calando ancora”.



Quindi Davide Tabarelli ha proseguito: “Il prezzo del petrolio va ad influenzare il prezzo della benzina, è una cosa importante visto che si pensava che il prezzo potesse essere modificato come avvenne durante la crisi del 1973, quindi le cose stanno andando molto bene”. Diverso è il discorso del gas per cui pesa ancora la guerra in Ucraina: “C’è una guerra in corso – sottolinea Tabarelli – andiamo verso l’inverno, stanno arrivando le temperature normali, c’è stato un problema in Estonia per un attacco ad un gasdotto comunque piccolo non come il Nord Stream. poi Israele ha chiuso un giacimento e non riesce più ad esportarlo l’Egitto che a sua volta esportava in Italia quindi c’è un calo in tutta l’Europa”.



DAVIDE TABARELLI: “SCENARIO ORRENDO SAREBBE…”

Tabarelli ha chiosato: “C’è un po’ di tensione ma ovviamente il rincaro del 15 per cento mi sembra un po’ esagerato”. Negli scorsi giorni Davide Tabarelli aveva parlato anche con i microfoni di AGI, spiegando come un’eventuale guerra lunga in Israele potrebbe avere delle conseguenze molto dannose sui prezzi delle materie energetiche.

Si potrebbe infatti prospettare una doppia carenza di forniture da Russia e Medio Oriente e ciò metterebbe l’Europa in ginocchio: “Sarebbe uno scenario orrendo perché l’Algeria che oggi è il nostro primo fornitore di gas ha espresso una posizione ben precisa a favore di Hamas. Questo non vuol dire che noi dobbiamo interrompere le forniture ma dimostra come la situazione non sia così allegra”.