Il grido d’allarme dello scorso autunno aveva destato grandi preoccupazioni per le bollette dell’inverno. E in effetti gli utenti hanno dovuto sborsare cifre ben superiori a quelle degli anni precedenti. Adesso, però, il prezzo del gas sta scendendo e se rimarrà sotto i 50 euro a megawattora gli esborsi chiesti alle tasche degli italiani potrebbero diminuire fino a far risparmiare 600 euro l’anno. Niente panico, insomma, si torna più o meno ai prezzi di fine 2021. Una buona notizia per famiglie e imprese, dovuta, spiega Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, non tanto al price cap imposto dall’Europa, quanto alla capacità di fare scorte e alla razionalizzazione dei consumi.



Presidente, c’è in vista una diminuzione delle bollette di luce e gas. Per il gas che cosa ha contribuito alla diminuzione? Il motivo è l’introduzione del price cap, di un tetto al prezzo?

No, quello ha contato ma poco. Ha contribuito molto il calo della domanda, poi la Germania ha fatto tre rigassificatori, due ne ha fatti l’Olanda, la domanda di carbone è esplosa, anche di altri prodotti. C’è stato molto gnl (gas naturale liquefatto), è mancata la Cina e poi ha fatto caldo. E poi ancora avevamo le scorte altissime. Tutto ha aiutato a contenere i prezzi.



Un calo della domanda anche perché siamo riusciti a riorganizzare meglio le nostre esigenze in Occidente e in Italia? Anche a livello industriale?

Anche a livello industriale c’è stata un’ottima razionalizzazione.

Questo, quindi, è il vero motivo della diminuzione dei prezzi? Il price cap ha contribuito comunque in qualche modo?

Poco, anche se la Meloni continua a parlarne secondo me non ha contato molto, anche perché è stato introdotto quando i prezzi erano già scesi a 100 e poi è entrato in vigore il 15 febbraio, cioè pochi giorni fa quando il prezzo era già sotto i 60.

La vera ragione è stata proprio l’ottimizzazione dei consumi da parte dell’Occidente?



Sì, è il mercato che ha funzionato e si è riequilibrato. I prezzi alti hanno stimolato una reazione, un calo dei consumi.

Un calo dei consumi proprio nel senso di un’ottimizzazione?

Nel senso di una maggiore efficienza, di una riduzione degli sprechi e anche di una riduzione dell’attività. E ha inciso molto l’aver fatto scorte. Un po’ tutto. Poi siamo ancora nel pieno, la situazione è ancora difficile da capire.

(Paolo Rossetti)

— — — —

Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.

SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI