Fin dalle prime ore, la morte di Yevgeny Prigozhin, numero uno della Wagner, è apparsa degna di una saga del mistero dai risvolti potenzialmente clamorosi (e pesantissimi) sul Cremlino e sulla figura di Vladimir Putin. Tra le teorie che si susseguono senza sosta intorno al caso (non ultima quella di una “vendetta” per il tentato golpe del 24 giugno scorso), spunta una nuova ipotesi che arriverebbe proprio dalla Russia attraverso una ricostruzione del quotidiano Moskovsky Komsomolets: una bomba piazzata nel condizionatore del jet.



Sarebbe questo lo scenario, tracciato poche ore fa in merito allo schianto dell’aereo in cui Prigozhin avrebbe perso la vita con altre 9 persone, lo scorso 23 agosto, che rilancia a pieni polmoni la trama di un attentato. A sostenere questa ricostruzione, stando al giornale russo, alcune “riparazioni” sospette, datate 20 luglio 2023, per un presunto malfunzionamento al sistema di raffreddamento di bordo che avrebbero richiesto la sosta del velivolo a Mosca per tutto il periodo degli interventi immediatamente precedenti al disastro. Tra le maglie dei punti oscuri della vicenda si insinuerebbe anche una presunta ispezione di un’ora, che sarebbe avvenuta poco prima del decollo, da parte di due non meglio specificati “potenziali acquirenti” dell’aereo di Prigozhin che si sarebbero presentati falsamente come dipendenti di RusJet.



Caso Prigozhin: perché si parla di una bomba a bordo dell’aereo

Secondo quanto ricostruito dal quotidiano russo, nell’aereo di Prigozhin, in cui sarebbe stato sostituito il condizionatore per un presunto guasto rilevato nei giorni precedenti, potrebbe essere stato piazzato un ordigno. L’occasione per nascondere la presunta bomba a bordo del velivolo, stando a questa nuova ipotesi, sarebbe stata proprio la riparazione al sistema di raffreddamento che avrebbe reso necessaria la sosta del jet Embraer all’aeroporto di Sheremetyevo, a Mosca, per tutto il periodo dei lavori. Si parla di “riparazioni” iniziate il 20 luglio scorso, riporta Adnkronos, e gravate da un importante ritardo nella consegna della nuova unità (30 giorni e non 10 come inizialmente previsto). Durante questa parentesi, al jet avrebbero avuto accesso tre persone, precisamente due ingegneri e un direttore tecnico.



Il quotidiano russo Moskovsky Komsomolets avrebbe inoltre riportato dell’ispezione di due presunti potenziali acquirenti dell’aereo di Prigozhin che si sarebbero presentati in aeroporto poco prima del decollo fatale. Durante l’indagine aperta a seguito del disastro, secondo il giornale sarebbe emerso che uno due non aveva passaporto russo ed entrambi avrebbero mentito sostenendo di lavorare per RusJet. L’esame del Dna sui cadaveri avrebbe confermato l’identità delle vittime, su cui inizialmente si erano fatti strada diversi dubbi soprattutto per la presenza di un secondo velivolo, poi regolarmente atterrato, negli istanti in cui quello su cui avrebbe viaggiato Prigozhin perdeva quota. Ancora non è stata stabilita la data dei funerali del capo Wagner, ma la sensazione è che l’ultimo saluto all’ex chef che ha sifdato Putin non chiuderà la partita con le ombre che si addensano sulla sua morte.