Non poteva mancare la polemica politica nel giorno delle Primarie Pd-Centrosinistra a Roma: se infatti l’esito della consultazione tra gli elettori Dem sul destino del candidato sindaco di coalizione alle prossime Elezioni Comunali in autunno non offre alcuna “suspence” – scontata la vittoria di Roberto Gualtieri sugli altri 6 candidati (Imma Battaglia, Giovanni Caudo, Paolo Ciani, Stefano Fassina, Cristina Grancio, Tobia Zevi) – la critica feroce scattata sui social riguarda la scheda fac-simile e l’appello al voto lanciato dal Partito Democratico di Roma.
«Sono primarie aperte a tutto il Centrosinistra: possono votare le elettrici e gli elettori insieme agli stranieri residenti e ai minori che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età. Partecipa alle primarie, vota Roberto Gualtieri»: ora, l’appello al voto è sensato dato che il Pd ha espresso un unico proprio candidato nelle Primarie del Centrosinistra, quello che fa storcere il naso è la scheda fac-simile proposta appena sotto dove risulta un solo nome segnato, l’ex Ministro del Governo Conte, con la X sbarrata.
CALENDA. MENTANA, BATTAGLIA: L’ATTACCO AL PD DI ROMA
«Alla voce primarie aperte. Un vero esercizio di democrazia. Daje», è il commento mordace di Carlo Calenda, candidato sindaco di Roma (Azione-Italia Viva-Più Europa, non partecipa alle Primarie) che scatena la polemica nel giorno clou delle votazioni nella Capitale. Caustico e sarcastico anche il post di Enrico Mentana che boccia la scelta del Pd romano sul fac-simile: «Una sfida appassionante, anche se i nomi degli avversari di Gualtieri mi sembrano molto scoloriti (nel fac simile ufficiale del Pd romano). Boomerang». Anche Federica Angeli, cronista di “Repubblica” ed esperta della criminalità organizzata nella Capitale non lesina la bordata ai Dem, «La farsa delle primarie è chiara da mesi – dice su Twitter -. In tv mandano solo Gualtieri. Bettini, Franceschini e tutti gli “ini” hanno già scelto».
Con una intervista al Giornale prende posizione contraria alla scelta delle Primarie nella Capitale anche l’ex sindaco (Dem) di Venezia, il filosofo Massimo Cacciari «Il Pd finge di risolvere i problemi con le primarie, ma non scherziamo: si tratta solo di una copertura che non risolve alcunché». Mentre il candidato Giovanni Caudo fa sapere tramite il suo staff di alcune presunte violazioni avvenuta in alcuni circoli/gazebo con la distribuzione prima del voto – pare – di “schedine” precompilate con già indicato il nome di Gualtieri, la denuncia più dura contro la mancata “par condicio” del Pd arriva da un’altra candidata alle Primarie, Imma Battaglia: su Facebook sbotta durante voto ancora in corso «Ognuno sceglie come proporsi e come farsi apprezzare dal proprio elettorato. Se oscurare gli altri nomi è il vostro modo, alzo le mani. Ma voi, dovreste vergognarvi! Questo post è totalmente manipolatorio, e non riporta la verità, oltre a manifestare l’arroganza politica di un partito che non vuole, ancora una volta, mettersi in discussione. Siamo in 7, e la vostra censura è inqualificabile». Ancora più dura la chiosa finale della paladina dei diritti LGBT, «Non è oscurando gli altri che si vince. Oscurare è dittatura. Andiamo a votare, nonostante tutto e nonostante tutti, per esercitare il diritto di voto (e ricordare a chi vuole nascondere i nomi di tutte e tutti è simbolo di fascismo)».