ACCORDO (A FATICA) SULLE PRIMARIE PD: LE NOVITÀ E IL VOTO ONLINE
Dopo un lungo, sofferto e intricato confronto in Direzione del Partito Democratico, si è trovato l’accordo finale per definire tutte le regole delle Primarie Pd (e del successivo Congresso). Per prima cosa, le votazioni per eleggere la nuova Segreteria Dem post-Enrico Letta vengono slittate di una settimana: accolta la richiesta dei circoli Pd di Lazio e Lombardia, impegnati nella campagna elettorale delle Regionali del 12-13 febbraio 2023. Tutti i candidati si sono detti disposti e hanno accettato il cambio data delle Primarie Pd che ora si terranno definitivamente il 26 febbraio, due settimane dopo il voto delle Elezioni di Lazio e Lombardia.
Ma il nodo durato per giorni e che ha portato anche ieri il rischio della conta in Direzione (con alcuni dei 200 esponenti presenti che addirittura hanno paventato il rischio della scissione) non era affatto la data, bensì la possibilità di modificare le regole del Congresso per poter votare alle Primarie anche online. La proposta di Elly Schlein è stata a lungo osteggiata da Bonaccini e De Micheli che consideravano la possibilità di cambiare le regole a pochi giorni dalle Primarie «un atto assurdo» e forse dettato dalla necessità della candidata appoggiata da Franceschini di allargare le maglie degli elettori per recuperare terreno (che la vede invece sfavorita nel voto nei circoli e presso i gazebo). Il voto online alla fine si farà ma sarà “limitato” e con l’uso necessario dello Spid: l’accordo è stato approvato quasi all’unanimità, con 9 astenuti e un voto contrario (quello della candidata De Micheli) su 200 esponenti totali in Direzione.
COME SI VOTA ALLE PRIMARIE PD TRA GAZEBO E SPID
Le trattative impostate a lungo dal Segretario uscente del Pd Enrico Letta hanno alla fine portato un risultato di “massima” tra i 4 candidati principali: il voto delle Primarie Pd resta quello principale nei circoli (previsto per il 19 febbraio) e nei gazebo (il 26 febbraio, per l’appunto) ma sarà comunque possibile avere l’opzione del voto online solo per alcune categorie. «Sappiamo benissimo che non siamo nella situazione ideale. Anche io avrei voluto trovarmi in una situazione diversa: stavolta per la prima volta abbiamo intorno forze che vogliono sostituirci. Se ciascuno dice solo cosa non gli va bene poi diventa una cacofonia insopportabile. Abbiamo dovuto lavorare con uno Statuto difficile da applicare», ha detto Letta nel suo discorso di apertura della Direzione durata ore prima della fumata bianca in piena nottata. Secondo quanto riportato oggi sul “Corriere della Sera” nel retroscena sulla Direzione Dem di Maria Teresa Meli, la situazione d’impasse si è poi sbloccata per l’intervento di Bonaccini preoccupato che fuori dal Pd potessero vedere la lite delle correnti sulle regole come un «dialogo tra marziani».
Dopo l’accordo dunque, cambia il regolamento per il rinnovo dell’Assemblea nazionale approvato dalla Direzione del Pd: «le operazioni di voto si svolgono presso i seggi ubicati nelle sedi fisiche individuate dalle Commissioni provinciali ai sensi del presente Regolamento, secondo modalità tali da garantire la massima partecipazione e la segretezza del voto», si legge nel documento visionato dall’Adnkronos che spiega come si vota alle prossime Primarie del Pd. «È ammessa la possibilità che le operazioni di voto si svolgano attraverso la piattaforma on line per le seguenti categorie di elettrici/elettori: – persone residenti e/o domiciliate all’estero; – persone impossibilitate a recarsi ai seggi per condizioni di disabilità, malattia o altri impedimenti definiti dalla Commissione nazionale per il Congresso, che autocertifichino tali condizioni; – persone residenti in località la cui distanza dai seggi renda particolarmente difficoltoso l’esercizio del voto, sulla base di criteri determinati dalla Commissione nazionale per il Congresso», si legge ancora nel capitolo centrale sulle regole. Chi vorrà votare online lo potrà fare solo registrandosi entro il 12 febbraio su apposita piattaforma (che verrà messa a disposizione nei prossimi giorni, ndr), «compilando il modulo con i dati richiesti e fornendo un documento di riconoscimento, ovvero attraverso lo SPID». Il voto online può valere però solo per «cittadini residenti in Italia con il riconoscimento attraverso lo SPID, e per i residenti e/o domiciliati all’estero attraverso modalità e meccanismi individuati dalla Commissione nazionale per il Congresso che garantiscano analoga certezza dell’identità dei votanti», ergo resta da capire come potranno comportarsi gli elettori Pd all’estero. Da ultimo, sul voto in quanto tale delle Primarie Pd, «l’elettrice/elettore esprime il suo voto esprimendo la sua preferenza tra i candidati sulla piattaforma online ovvero tracciando un unico segno sulla lista di candidati all’Assemblea nazionale».