Ennesima nuova vittoria di fila per Donald Trump, ex presidente degli Stati Uniti nonché candidato in vista delle elezioni del prossimo novembre 2024. Ancora una volta, come riferisce l’agenzia di stampa Ansa attraverso il proprio sito, il tycoon ha avuto la meglio sull’unica sfidante rimasta, Nikki Haley, nella tornata elettorale che si è tenuta nelle scorse ore nello stato del Michigan.



In ogni caso l’ex presidente non ha stravinto e come scrive Rai News la sua performance è apparsa deludente soprattutto fra gli elettori delle periferie e con un alto livello di istruzione, un indizio circa il fatto che la sua politica potrebbe non convincere una parte della base del partito storicamente più moderata. Sono inoltre molti, fra i repubblicani, quelli convinti che Donald Trump abbia violato la legge in uno dei più casi per cui sono in corso dei processi proprio contro lo stesso.



PRIMARIE IN MICHIGAN, HALEY NON SI ARRENDE FRA I REPUBBLICANI

L’ex ambasciatrice Onu Haley ha quindi ottenuto i voti nelle aree dove ci sono le città universitarie del Michigan come ad esempio Ann Arbor o nelle zone di classe media e lavoratrice vicino a Detroit. Anche per questo la Haley non intende arrendersi e promette di continuare la sua compagna almeno fino al prossimo 5 marzo, quando si terrà il Supertuesady con ben 15 primarie in altrettanti stati americani.

“Siamo su una barca e possiamo affondare con lei e guardare il paese andare verso la sinistra socialista o possiamo prendere il gommone di salvataggio e andare in un’altra direzione”, ha detto la Haley parlando con i microfoni della CNN. Nel frattempo si sono tenute le primarie in Michigan anche per i Democratici e anche in questo caso ha vinto Joe Biden ma senza schiacciare gli avversari. Il voto degli “uncommitted”, i non allineati, ha infatti superato le aspettative ottenendo il 15 per cento.



PRIMARIE IN MICHIGAN, FRA I DEMOCRATICI SORPRENDONO GLI UNCOMMITTED

“E’ un grande successo per i pro-palestinesi del nostro paese e per il movimento anti-guerra”, le parole di Abbas Alaeih, il portavoce di Listen to Michigan, organizzazione che ha promosso il boicottaggio di Biden per via del suo approccio alla guerra a Gaza. Si tratta di un segnale di preoccupazione voto che deriva soprattutto dagli arabo-americani, che evidentemente sperano che l’approccio Usa verso la guerra in Medioriente possa cambiare quanto prima.

Il Michigan è storicamente considerato uno degli stati chiave per la vittoria delle elezioni negli Usa: Trump vinse nel 2016 di soli 11mila voti, mentre nel 2020 lo conquistò Biden ma con un margine del 2,78 per cento. Ancora da chiarire quali siano state le percentuali in merito alle due vittorie di Biden e Trump che verranno ufficializzate nel corso della giornata: sono attesi aggiornamenti nelle prossime ore. La cosa certa, come detto sopra, è che il successo dei due presidenti non è stato come previsto: vedremo se questa “mezza battuta d’arresto” si ripresenterà nelle prossime tornate elettorali in vista della corsa alla Casa Bianca.