NEW YORK – Sono le sette di sera e cominciano ad arrivare i primi risultati. Proiezioni, in realtà, ma apparentemente inequivocabili. Biden, il candidato che fino a una settimana fa arrancava nelle retrovie, vince in Virginia, Sanders nel suo Vermont. Sarà una notte molto lunga, e probabilmente ci vorranno un paio di giorni per capire cosa ci riserverà la California, il tesoro elettorale più ricco di questo SuperTuesday.



I conteggi saranno complessi. Bisogna tenere a mente che oltre alla vittoria conterà l’entità dei distacchi, perché nel sistema delle primarie democratiche i delegati – semplifico – vengono assegnati proporzionalmente ai voti ricevuti dai contendenti. E chi non raggiunge il 15% i delegati se li sogna proprio. Per Warren e Bloomberg (che proprio oggi entrava ufficialmente in lizza) i primi dati sono sconfortanti. Che l’ex Sindaco di New York vinca le Samoa Americane (appena annunciato) conta ben poco. Forse conta solo per il suo portamonete: 320 milioni spesi per conquistare 4 delegati. Per ora. Finito ancora prima di cominciare? Ma la notte è giovane.



Mentre aspetto, butto un occhio sulle altre notizie. Un tornado in Tennessee (dove si vota) uccide 25 persone, il coronavirus comincia a essere una presenza quotidiana anche qua e Wall Street ci offre un’altra giornata di montagne russe… Ma il voto incalza. In rapida successione Biden porta a casa North Carolina e Alabama mentre, Massachusetts, Oklahoma, Maine, Tennessee, Texas, Colorado, Minnesota sono “too close to call”, bisogna aspettare. Bisogna aspettare, ma proprio per quella proporzionalità di cui dicevo si capisce già che questo SuperTuesday non avrà un padrone assoluto.



Se Bernie sognava che questa fosse la sua notte, se si aspettava di imboccare l’expressway verso la nomination, beh, si sbagliava. Man mano che arrivano i risultati è Biden che raccoglie anche dove non aveva seminato. È mezzanotte e se è vero che i primi dati dicono che la California è di Bernie e Old Joe si deve accontentare della terza posizione (dietro a Bloomberg) con 10 punti di distacco, è certo che Biden si è già portato a casa 8 Stati: Virginia, North Carolina, Alabama, Tennessee, Massachusetts, Minnesota, Oklahoma e Arkansas. Solo Vermont, Colorado e Utah per Sanders. All’appello mancano solo il Maine (poca cosa) e il Texas dove sorprendentemente è Biden a guidare, sebbene di poco.

Conclusioni? Possiamo sintetizzare così: Gabbard e Warren a casa, Bloomberg a chiedersi se ne valga ancora la pena, Sanders e Biden a giocarsela. E sarà una partita lunga. Sanders raccoglierà gran parte degli elettori della Warren, ma Biden ci fa capire che l’America Democratica di oggi guarda con molta più fiducia all’usato garantito che Joe sembra offrire piuttosto che alle avventure corsare di Bernie.

God Bless America!