Con settembre, ricomincia anche la scuola. Ogni Regione segue un proprio calendario per la ripresa delle lezioni: se infatti in alcune zone d’Italia si è tornati sui banchi già oggi, 5 settembre, in altre il primo giorno di scuola 2022 è spostato quasi a fine mese, il 19 settembre. Come ogni anno, infatti, sono differenti le date della ripresa delle lezioni, in base al calendario stabilito dalle stesse Regioni, dalle varie festività e così via.



Il calendario scolastico parla di un ritorno tra i banchi anticipato per l’Alto Adige e nella scuola dell’infanzia in Lombardia e nella provincia di Trento: ripartiranno oggi anche tutte le scuole nella provincia autonoma di Bolzano. Si partirà invece il 12 settembre in Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Trentino, Veneto e Lombardia. Il 13 settembre via alle scuole in Campania. Tante regioni vedranno il via il 14 settembre: parliamo di Calabria, Liguria, Marche, Puglia, Sardegna, Umbria e Molise. Il 15 settembre si torna sui banchi nel Lazio, in Emilia Romagna e in Toscana. Inizio tardivo in Sicilia e Valle D’Aosta, il 19 settembre.



Calendario Regioni: i giorni di chiusura

Il calendario scolastico vede dunque il primo giorno di scuola 2022 in varie date differenti. Se infatti in Alto Adige si parte già oggi, così come nelle scuole dell’infanzia in Lombardia e nella provincia di Trento, in Sicilia e Valle D’Aosta si torna il 19 settembre. Vediamo cosa dice il calendario per quanto riguarda i giorni festivi. La scuola sarà chiusa nei giorni del 1 novembre, 8 dicembre, 25 dicembre, 26 dicembre, 1 gennaio, 6 gennaio, 9 aprila (Pasqua) e il giorno seguente (Lunedì dell’Angelo), 25 aprile per la festa della Liberazione, 1 maggio per la festa del Lavoro e 2 giugno per la festa della Repubblica. A questi giorni andranno aggiunte le vacanze di Pasqua, Natale e i vari ponti.



Il ritorno tra i banchi, quest’anno, sarà diverso. Infatti in questo anno scolastico non saranno obbligatorie le mascherine. Resta solamente l’obbligo di FFP2 per i soggetti fragili che andranno dunque ulteriormente tutelati. Torneranno inoltre a lavorare i docenti non vaccinati.