Il primo trapianto parziale di cuore è stato eseguito su un neonato. Il piccolo paziente, come riferisce il Corriere della Sera, si chiama Owen Monroe, e la notizia è emersa solo in questi giorni anche se l’operazione risale a settembre 2022. A più di un anno di distanza il cuore del bimbo è cresciuto assieme allo sviluppo dello stesso neonato, oggi un piccolo di 13 mesi. I risultati di questa operazione dei record sono stati pubblicati su Jama, intervento eseguito dall’equipe di Joseph W. Turek, primo autore dello studio e primario di Chirurgia cardiaca pediatrica della Duke Health (Duke University School of Medicine, Stati Uniti).
Si tratta di una procedura, come specifica ancora il quotidiano di via Solferino, che è stata eseguita per 13 volte in tutto il mondo in soli 4 centri, e nove volte presso il Duke Health: «Per quanto sia stata un’esperienza straziante per la nostra famiglia, sapevamo fin dall’inizio che Owen era nelle mani miglior», le parole di Nick Monroe, il papà di Owen. «La nostra più grande speranza è che la storia di successo di Owen possa cambiare il modo in cui vengono gestiti la donazione e i trapianti di organi non solo per i bambini affetti da cardiopatie congenite, ma per tutti i pazienti».
TRAPIANTO DI CUORE PARZIALE ESEGUITO SU NEONATO: IL COMMENTO DI KATTHLEEN FENTON
Kathleen Fenton, cardiochirurga pediatrica e bioeticista dei National Institutes of Health statunitensi, ha descritto l’operazione come «un intervento pionieristico e un cambiamento di paradigma nella cardiochirurgia neonatale e nei trapianti di cuore pediatrici», una vicenda che ha attirato l’attenzione anche degli sceneggiatori di Grey’s Anatomy che hanno deciso di inserire la storia del piccolo Owen in un loro episodio della famosa serie tv.
Lorenzo Galletti, responsabile di Cardiochirurgia all’ospedale Bambino Gesù di Roma, ha commentato così l’operazione dei record: «L’idea è molto buona perché va a colmare una lacuna che esiste proprio in certe patologie cardiache molto rare: utilizzare le valvole di cuori che altrimenti non sarebbero usati perché non hanno il muscolo perfetto. Nella fattispecie, la cardiopatia del bambino di cui parliamo è un truncus arteriosus (tronco arterioso, un raro difetto cardiaco congenito in cui dal cuore, attraverso una singola valvola definita truncale, parte una sola grande arteria anziché due, che normalmente sono: arteria polmonare verso i polmoni, aorta verso il resto dell’organismo, ndr). Ma in realtà poi l’idea si può usare anche per altre cardiopatie».
TRAPIANTO DI CUORE PARZIALE ESEGUITO SU NEONATO: COME FUNZIONA QUESTA OPERAZIONE
Ma cos’è il trapianto parziale di cuore? Si tratta di un intervento che fornisce impianti di valvole cardiache che crescono insieme al neonato. Si trapianta solo la parte del cuore che contiene le valvole di efflusso, mentre i ventricoli nativi non vengono toccati. «Questa pubblicazione è la prova che la tecnologia funziona, l’ idea funziona e può essere utilizzata per aiutare altri bambini», ha commentato Joseph W. Turek, primo autore dello studio e primario di Cardiochirurgia pediatrica della Duke, che ha eseguito il trapianto di valvole.
Galletti aggiunge e conclude: «Rispetto a un trapianto di cuore intero in cui, se si verifica il rigetto, la funzione cardiaca si deprime, qui il problema è minore Perché, se c’è rigetto, alla fine la valvola impiantata diventa come una valvola di quelle utilizzate tradizionalmente, cioè criopreservate, che andrà incontro a degenerazione ma non ha l’effetto negativo diretto sulla funzione cardiaca».