Anche la salute dei pesci è a rischio, infatti sta per arrivare il primo vaccino per trote. L’acqua fredda e limpida sta ormai diventando rara, il problema è che nelle acque più calde si moltiplicano più rapidamente gli agenti patogeni. Pertanto, anche i pesci hanno bisogno di un vaccino per proteggersi. Lo segnala Astrid Holzer, docente di salute dei pesci presso l’Università di medicina veterinaria di Vienna, dove l’acqua dolce viene monitorata e si studia l’impatto dei cambiamenti climatici su laghi e fiumi. Un aspetto importante anche per coloro che hanno un’alimentazione che include anche il pesce.
«In laboratorio vediamo chiaramente come il rapido aumento della temperatura dell’acqua possa portare a stress, gravi malattie e alla morte dei pesci», spiega Holzer a Presse. Esperta di zoologia e biologia marina, da 25 anni si occupa delle malattie e dei sistemi immunitari dei pesci. «Ci sono ancora molte specie di parassiti non riconosciute che stiamo descrivendo e determinando il loro effetto sulla salute dei pesci». Ora i ricercatori stanno studiando , ad esempio, come si ammalano le trote nelle acque più calde per arrivare ad un vaccino. «La temperatura dell’acqua sale più lentamente di quella dell’aria, ma aumenta costantemente».
“VACCINAZIONI SONO STANDARD NELL’ACQUACOLTURA”
Le trote abituate all’acqua fredda accusano problemi fisiologici, se poi aumentano anche i virus, la situazione diventa critica. «Più fa caldo, più velocemente si sviluppano i parassiti nell’ospite e maggiore è la pressione sul pesce», spiega Astrid Holzer a Presse. Batteri e parassiti, dunque, traggono vantaggio dal riscaldamento globale. «Ad esempio, la malattia batterica della foruncolosi sta causando problemi alle trote e ad altri salmonidi. In passato, questi casi si verificavano solo in piena estate, ma ora sono sempre più frequenti anche in primavera».
Anche la profilassi è importante, infatti ci sono vaccini anche per i pesci. «Le vaccinazioni sono ormai uno standard nell’acquacoltura. Funzionano già bene contro gli agenti patogeni virali e batterici», aggiunge Holzer. I piccoli allevamenti vaccinano manualmente, mentre le grandi acquacolture automatizzano le iniezioni, per cui i pesci – dopo essere lievemente anestetizzati – vengono punti in un canale dalla macchina di vaccinazione nella loro cavità addominale. In tutto il mondo, però, si stanno studiando metodi meno invasivi, come il vaccino orale per i pesci, ma i vaccini somministrati tramite il mangime non sono ancora stati testati su larga scala.
IN ARRIVO IL PRIMO VACCINO PER TROTE
Il team di Holzer con il team di Vienna sta attualmente sviluppando il primo vaccino contro i parassiti nelle trote e nei pesci d’acqua dolce. «Non esistono ancora vaccini contro i parassiti approvati a livello mondiale per i pesci. Vogliamo arginare la ‘malattia renale proliferativa’, trasmessa dal parassita Tetracapsuloides bryosalmonae». Anche i salmoni sono attaccati dai parassiti nella loro fase di vita in acqua dolce. Tra l’altro, scienziati in Repubblica Ceca, oltre che a Vienna, hanno identificato antigeni promettenti – usando l’intelligenza artificiale – che agiscono come un vaccino per danneggiare il parassita e mantenere i pesci in salute.
Ma a causa dei loro corpi complessi, cnidari, vermi e altri parassiti sono più difficili da combattere con i vaccini rispetto a microrganismi come virus e batteri. Quindi, i ricercatori stanno ora verificando quale sia lo stadio di sviluppo dei parassiti più sensibile al vaccino e come combinare al meglio principio attivo e antigeni. Se tutto questo funzionerà, il crescente numero di acquacolture potrà “armare” i propri pesci contro questa malattia.