Si apre la lotta in tribunale per donne e bambini che hanno subìto aborti spontanei e malformazioni a causa di un test di gravidanza a base di ormoni. Il 2 maggio presso l’Alta Corte di Londra ha avuto inizio l’udienza di cinque giorni che vede coinvolte quasi 200 persone che sostengono di aver subìto danni a causa del Primodos, un test di gravidanza a base di ormoni utilizzato da milioni di donne prima del suo ritiro dal mercato, avvenuto nel 1978 per problemi di sicurezza.



Queste 200 persone hanno intrapreso una causa di risarcimento contro Bayer Pharma, Schering Health Care, Aventis Pharma e il governo inglese e sono determinati “a essere ascoltati nonostante i tentativi di respingere il loro caso”, come riporta il Daily Mail. La difesa afferma tuttavia che la loro richiesta di risarcimento è “del tutto speculativa” e che manca di prove causali, dunque non avrebbe “alcuna prospettiva realistica di successo”. Tuttavia, l’Associazione per i Bambini danneggiati dai test ormonali di gravidanza ha sottolineato che “vogliamo il riconoscimento e l’accettazione del fatto che avrebbero potuto essere in grado di evitare che questo accadesse e questo è più importante di qualsiasi altra cosa: impedire che si ripeta”. Una donna dell’Associazione, parlando con il Daily Mail al di fuori del tribunale, ha spiegato di volere con forza questa causa perché “le nostre mamme, compresa me, si sentono in colpa per aver preso le compresse, per non aver chiesto e non aver fatto domande. Come mamme alle prime armi, com’erano molte di noi, non ci siamo mai sognate di fare domande al nostro medico di famiglia”.



Test di gravidanza a base di ormoni, il caso Primodos: la battaglia legale

Aborti spontanei e bambini nati con malformazioni dopo l’assunzione del Primodos, test di gravidanza a base di ormoni. Quasi 200 persone in Inghilterra hanno intrapreso una causa di risarcimento per i terribili, presunti danni provocati da questo prodotto molto diffuso tra gli anni Sessanta e Settanta. Le compresse di Primodos funzionavano innescando le mestruazioni nel caso in cui la donna non fosse stata incinta, però avrebbero anche provocato danni non solo sulle donne che l’avevano assunta ma anche sui bambini nati dopo l’assunzione.



La Schering Health Care, che ora è di proprietà della Bayer, ha sempre negato con forza qualsiasi associazione tra il tesi di gravidanza a base di ormoni e le malformazioni sviluppate dai bambini. Un caso complesso e una battaglia in tribunale che potrebbe risultare non facile da sciogliere.