Privatbank, uno dei maggiori istituti di credito ucraini ha in corso un maxi processo per frode nei confronti degli ex proprietari olgarchi, già da prima dell’inizio del conflitto con la Russia. Il caso approdato all’Alta Corte inglese è diventato un banco di prova per la lotta anticorruzione di Kiev nei confronti di alcuni esponenti delle autorità ucraine. Il principale imputato, come ricorda il Financial Times è Igor Kolomoyski, miliardario che finanziò anche la campagna elettorale del presidente Zelensky. L’ologarca è accusato di frode fiscale che ha portato di conseguenza il fallimento della banca. L’inchiesta risulta sospesa dal 2020, a causa della guerra, ma le richieste da parte dell’istituto proseguono.



Il crollo di Privatbank è stato considerato all’epoca uno dei maggiori fallimenti del settore bancario, e ora, una volta concluso il processo di acquisizione statale, il risarcimento richiesto nei confronti di Kolomoyski e dell’altro capo e co-proprietario Gennadiy Bogolyubov è di 2,5 miliardi di dollari compresi gli interessi. Il buco che i due oligarchi avevano creato si aggirava intorno ai 5,5 miliardi di dollari di bilancio. Mancanze dovute principalmente a prestiti fraudolenti.



Privatbank contro ex capo Kolomoyski, Corte indagò anche su complicità Zelensky

Il Financial Times nell’analisi sul processo per frode bancaria ancora aperto tra Privatbank ed i suoi ex proprietari oligarchi ucraini, non nega un possibile coinvolgimento del presidente Zelensky. I finanziamenti di Kolomoyski infatti hanno reso non solo possibile la candidatura alle presidenziali con annessa campagna elettorale, ma hanno garantito anche la pubblicazione del programma tv Servant of the People, del quale l’attuale leader è stato protagonista. In seguito alle elezioni i sospetti di complicità tra i due si erano aggravati, dovuti anche al fatto che Zelensky aveva nominato l’avvocato del ex capo della Privatbank come suo stretto collaboratore.



Poi però dopo l’imputazione aveva firmato la legge che vieta agli indagati di tornare in possesso dei soldi sequestrati. L’inchiesta proseguirà in Gran Bretagna proprio perchè molti dei prestiti fraudolenti incriminati sono stati intestati a società inglesi, poi a loro volta accusate di collaborare con l’oligarca al quale attualmente sono stati congelati i beni. Kolomoyski che prima del fallimento dell’istituto bancario risultava essere il secondo uomo più ricco ed influente in Ucraina, ora si difende tramite i legali negando qualsiasi tipo di illecito.