Il prefetto di Ferrara, Rinaldo Argentieri, ha suggerito un metodo per risolvere l’emergenza migranti: i privati dovrebbero mettere a loro disposizione le loro case sfitte, visto e considerato che le strutture di accoglienza non stanno attraversando un buon momento di salute. Pertanto, come riporta “La Verità”, secondo il prefetto “chi ha un appartamento sfitto che non serve per altri usi familiari, perché, fidandosi della Prefettura, non lo dà in affitto per l’accoglienza, a titolo oneroso e non gratuito, a quei soggetti che accolgono i migranti?”.
L’interlocutore primo di questa operazione (case sfitte ai migranti, ndr) sarebbe la Prefettura, qualora ci fossero proposte, che poi si occuperebbe di curare il contatto diretto “tra chi si sente di offrire questa disponibilità e il soggetto con la quale saranno stipulate tutte le garanzie, i diritti e i doveri nascenti dal contratto. Potrebbe essere un bel modo di attuare quel suggerimento che ci arriva dal presidente Mattarella quando, nei giorni scorsi, parlando della tragedia di Cutro, accogliendo il sentimento di dolore e di sofferenza, di pietà per i morti e per i sopravvissuti, aveva chiesto di tradurre quel sentimento in azione operative e concrete improntate al solidarismo”.
PREFETTO DI FERRARA: “PRIVATI DIANO LE LORO CASE SFITTE AI MIGRANTI. ANCHE QUESTO È ACCOGLIERE”
Ancora sulle colonne de “La Verità” in edicola oggi, giovedì 16 marzo 2023, il prefetto di Ferrara ha evidenziato che questo “potrebbe essere un buon modo di far seguito all’ondata emotiva che ha coinvolto tutti noi dopo il naufragio. Accogliere significa dare un posto sicuro, un tetto, delle condizioni minime di sostentamento, di tutela sanitaria, di tutela legale, oltre che le possibilità di mediazione linguistica, ma anche un orientamento verso il lavoro”.
Insomma, dare le case sfitte ai migranti è molto più di un semplice gesto, perché “queste persone possono lavorare, tante lo fanno e credo che ciò sia fondamentale nel processo di integrazione”.