C’è un capitolo collaterale alla cronache del processo che si celebra a Tempio Pausania, in Sardegna, a carico di Ciro Grillo e di tre amici per il presunto stupro di gruppo ai danni di una studentessa, e riguarderebbe proprio uno dei giovani imputati. Secondo quanto riportato dall’Ansa, Francesco Corsiglia – già alla sbarra con il figlio di Beppe Grillo, con Edoardo Capitta e con Vittorio Lauria per i fatti che si sarebbero consumati nel luglio 2019 in Costa Smeralda – risulterebbe indagato per presunte molestie ai danni di un’altra ragazza a Genova. La denuncia sarebbe scattata pochi mesi fa.
Stando a quanto trapelato, Francesco Corsiglia sarebbe stato accusato da una 19enne che, dopo una serata in discoteca nel capoluogo ligure, si sarebbe rivolta ai carabinieri raccontando un episodio per cui il ragazzo sarebbe finito nuovamente nei guai. Corsiglia, riporta l’agenzia di stampa, sarebbe indagato per violenza sessuale per aver sollevato il top alla giovane all’interno del locale per “controllare la presenza di un piercing”. Il pm Federico Panichi, riferisce ancora Ansa, avrebbe chiuso le indagini preliminari notificando l’avviso al giovane indagato, che ora potrà decidere se farsi interrogare nelle more di un potenziale rinvio a giudizio.
Processo Ciro Grillo e amici per stupro di gruppo, nuovi guai per Corsiglia
La vicenda per cui Francesco Corsiglia risultebbe indagato, oltre al processo che lo vede imputato con Ciro Grillo e gli amici Edoardo Capitta e Vittorio Lauria a Tempio Pausania, risalirebbe allo scorso luglio e si sarebbe verificato, secondo la denuncia di cui Ansa dà conto, in una discoteca di Genova. Dopo la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini, atto che precede un potenziale rinvio a giudizio, il giovane potrà scegliere se farsi interrogare in merito all’episodio di presunte molestie che gli sarebbe contestato nel capoluogo ligure.
Secondo quanto ricostruito dal Corriere della Sera in merito al presunto episodio di Genova, nella sua relazione il pm parlerebbe di “fatto di lieve entità“, contestando una violenza sessuale nella forma attenuata per cui il giovane rischierebbe una pena tra i 2 e i 4 anni. Uno scenario che complica comunque la posizione dell’indagato già imputato nell’ambito del processo per il presunto stupro di gruppo denunciato nel 2019 in Sardegna. Secondo quanto riportato da La Verità, la giovane che avrebbe denunciato le presunte molestie a Genova avrebbe raccontato ai carabinieri di essere rimasta seminuda in pista, all’interno del locale, quando Corsiglia le avrebbe spostato la spallina del top dopo uno scambio di battute su un piercing al capezzolo.