Le persone rimaste ferite nella sparatoria per cui sono finiti a processo i trapper Baby Gang e Simba La Rue, imputati con altri sei componenti della loro “crew”, non si sarebbero costituite parte civile. Si tratta di due giovani senegalesi che, riporta Ansa, furono colpiti la notte tra il 2 e il 3 luglio scorsi in via di Tocqueville a Milano, vicino a corso Como, e la decisione sarebbe emersa durante la prima udienza del dibattimento iniziato poche ore fa davanti alla settima sezione penale del capoluogo lombardo.



In aula sarebbero stati presenti i due trapper, attualmente ai domiciliari. Oltre a Baby Gang e Simba La Rue (nomi d’arte di Zaccaria Mouhib e Mohamed Lamine Saida) risulta imputato, secondo quanto riportato dalla stessa agenzia di stampa, Mounir Chakib, detto ‘Malippa’, manager di entrambi. Titolare dell’inchiesta sulla faida tra gruppi rivali nella movida milanese è il pm Francesca Crupi, che aveva chiesto il rinvio a giudizio delle persone arrestate lo scorso ottobre con accuse a vario titolo, in concorso con due minorenni, che vanno dalla rissa alla rapina, alle lesioni e al porto abusivo di arma da sparo (nello specifico una pistola).



Baby Gang e Simba La Rue a processo per il caso faida trapper

Baby Gang e Simba La Rue sono a processo e, secondo quanto riportato dall’Ansa, la difesa avrebbe fatto sapere di una offerta di risarcimento avanzata a uno dei feriti nella sparatoria di un anno fa a Milano. Il pubblico ministero avrebbe dato parere favorevole alle istanze di attenuazione delle misure cautelari per alcuni degli imputati, ma i due trapper restano ai domiciliari. La prossima udienza si terrà a luglio e sono attesi in aula i primi testimoni.

Il rinvio a giudizio a carico dei trapper  e di altre sei persone era stato stabilito pochi mesi fa dal gup di Milano Giulio Fanales, in accoglimento della richiesta proposta dal pm Francesca Crupi. Nell’ambito dell’inchiesta sulla faida tra trapper, ricostruisce ancora l’agenzia di stampa, era stato prosciolto dall’accusa di rapina un altro dei manager di Baby Gang, Paulo Marilson Da Silva. Nel corso della sparatoria in via di Tocqueville per cui si celebra ora il processo, furono gambizzati due giovani senegalesi che avrebbero scelto di non costituirsi parti civili.