Si parla del processo ad Alessandro Impagnatiello stamane a Storie Italiane e in collegamento vi era l’avvocato della famiglia di Giulia Tramontano, la povera ragazza incinta del settimo mese, brutalmente uccisa. Il pubblico ministero, durante la requisitoria di ieri, ha parlato di “narcisismo mortale”, chiedendo la massima pena per l’imputato, leggasi l’ergastolo più di 18mesi di isolamento. L’omicidio della povera ragazza di Senago viene ritenuto brutale e soprattutto premeditato, tenendo conto che Alessandro Impagnatiello avrebbe iniziato ad avvelenare da mesi la sua vittima mesi prima dell’assassinio: “Un piano criminoso pianificato, un progetto a lungo meditato con l’obiettivo di eliminare Giulia e Thiago considerati di ostacolo alla sua relazione”, dice la pm.
E ancora: “Lui dice ad Allegra (la sua amante ndr) che non ci sarebbero stati più ostacoli alla loro relazione, Giulia e Thiago erano degli ostacoli, Giulia ha firmato la propria condanna a morte quando ha comunicato all’imputato che aspettava un bambino”. L’avvocato Cacciabuoti sottolinea: “Ci ritroviamo nelle osservazioni della procura, l’aver comunicato la gravidanza è stata la condanna a morte di Giulia. Impagnatiello non voleva il bimbo e non voleva che Giulia rimanesse in vita, quindi si rende conto che l’unica possibilità che ha di veder salvaguardato la propria “incolumità” è quella di assassinare Giulia Tramontano”.
PROCESSO ALESSANDRO IMPAGNATIELLO, IL PM: “NON E’ SOLO AMORE…”
E ancora: “Io sono convinto che non si sia trattato comunque solo di un carattere amoroso visto che il signor Impagnatiello è narcista e manipolatore, non è in grado di comprendere le emozioni del prossimo, lui ha una tendenza manipolatoria a scopi personali. Lui ha giurato amore ad Allegra nel corso della famosa cena del 20 maggio, ma è stato il tutto ridimensionato da un’avventura sessuale, ecco come è il signor Impagnatiello”.
“Per Impagnatiello era un vanto la persona di Giulia e di Allegra, ci dice il perito – ha proseguito l’avvocato – erano due ragazze diametralmente opposte. Per lui è indifferente una o l’altra cosa, considera le persone come degli apprezzamenti Instagram, le persone per lui erano come dei like. Impagnatiello si è mosso per salvaguardare la propria resistenza del proprio benessere economico, lui avrebbe dovuto gestire le spese per mantenersi più quelle per mantenere il bimbo se Giulia se ne fosse andata. Con l’arrivo del nuovo nato Impagnatiello sarebbe rimasto con non più di 300 euro in tasca”.
PROCESSO ALESSANDRO IMPAGNATIELLO, IL PM: “MANCANZA DI EMPATIA”
Parole che il pm sposa alla perfezione: “Mancanza totale di empatia, rimorso, mancanza di sensi di colpa. Da vero psicopatico con un deficit empatico è stato capace di rielaborare come un giocatore di scacchi la strategia a suo vantaggio e il 27 maggio muta il programma iniziale di uccidere Giulia e Thiago col veleno, uccidendoli in un altro modo, modifica solo le modalità esecutive mantenendo ferma la soluzione omicidiaria che trova le sue origini già nel dicembre del 2022”.
E ancora: “L’ha ammazzata appena entrata in casa, un urlo di una donna disperato poi il silenzio, ha organizzato l’agguato e l’ha ammazzata appena varcata la soglia. Sono stati trucidati con 37 coltellate con inaudita violenza. Tratto psicopatico, narcistico e macchiavellissimo, questi i tre tratti della triade oscura che ha Impagnatiello”, aggiunge ancora la pubblico ministero in aula.
PROCESSO ALESSANDRO IMPAGNATIELLO: “LA SUA FAMIGLIA AFFRANTA DAL DOLORE…”
L’avvocato precisa: “La famiglia Tramontano è travolta dal dolore e aver appreso dettagli e atrocità che hanno subito figlia e nipote, che sebbene non è stato possibile contestare il duplice omicidio è un bimbo a tutti gli effetti. Apprendere quali sono stati i moventi e la fredda e lucida determinazione ha riempito di dolore i famigliari, ieri erano speranzosi che potesse terminare la vicenda con il formale termine del processo con la lettura del dispositivo ma i lavori si sono protratti e la corte ha ritenuto di rinviare al 25 novembre la lettura della sentenza”.
“Rimane l’amara constatazione che il signore Alessandro Impagnatiello a fronte di tutte le possibilità che aveva, anche l’apporto della famiglia di Giulia, ha preferito trovare una soluzione di questo tipo. L’assassinio era pianificato da tempo dal signore”.