Nuovi guai per Francesco Corsiglia, uno dei giovani imputati con Ciro Grillo nel processo per il presunto stupro di gruppo che si sarebbe consumato in Sardegna nell’estate 2019. Il ragazzo è a giudizio a Tempio Pausania, e poche ore fa è emersa un’altra pesante accusa: un’altra ragazza lo avrebbe denunciato per un presunto episodio di molestie a Genova riferendo ai carabinieri di essere rimasta seminuda in una discoteca dopo che il ragazzo le avrebbe sollevato il top. Al suo racconto, secondo quanto riportato da Repubblica, la giovane avrebbe aggiunto un particolare: Corsiglia le avrebbe chiesto di non denunciare perché già al centro di altri problemi. Questo, scrive Il Secolo XIX, sarebbe apparso come un riferimento implicito al processo che lo vede coinvolto per i fatti del 2019 in Costa Smeralda.
La ragazza avrebbe resistito alle suppliche del giovane e avrebbe deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine per descrivere una storia che ora sarebbe al vaglio degli inquirenti del capoluogo ligure. Corsiglia, secondo quanto ricostruito dall’Ansa, sarebbe formalmente indagato per violenza sessuale a Genova e avrebbe ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, un atto che precede un potenziale rinvio a giudizio. Dovrà decidere, spiega ancora l’agenzia di stampa, se farsi interrogare in merito ai fatti contestati. Il tutto mentre in Sardegna procede il dibattimento sul presunto stupro di gruppo che lo vede imputato con gli amici Ciro Grillo, figlio di Beppe Grillo, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria.
Nuove accuse per Francesco Corsiglia: indagato per molestie a Genova
Le nuove accuse a carico di Francesco Corsiglia a Genova sarebbero contenute in una denuncia a seguito del racconto di una 19enne ai carabinieri, dopo una serata in discoteca nel capoluogo ligure che risalirebbe allo scorso luglio. Stando a quanto ricostruito da Ansa, la giovane avrebbe parlato con i militari fuori dal locale sostenendo che il ragazzo le avesse sollevato il top, lasciandola di fatto seminuda in pista, dopo uno scambio di battute su un piercing al capezzolo.
La 19enne, riferisce Il Secolo XIX, avrebbe dichiarato quanto segue: “Dopo avermi strappato il vestito mi ha pregato di non denunciarlo, dicendomi che avrebbe passato grossi guai perché aveva già dei problemi. Ma quello che aveva fatto mi era sembrato troppo grave e così ho subito formalizzato la querela“. Il pm di Genova Federico Panichi, riporta Repubblica, contesterebbe a Corsiglia una violenza sessuale di “lieve entità”, ma si tratta di una vicenda che complicherebbe comunque il suo percorso nel dibattimento che si celebra a Tempio Pausania per il presunto stupro di gruppo ai danni di una studentessa. Contattati dal quotidiano, i legali di Corsiglia avrebbero detto di non voler commentare l’indagine genovese in attesa di acquisire gli atti.