Il questi delicati giorni in cui si celebra il processo contro Ciro Grillo e i suoi tre amici genovesi, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia, accusati da due ragazze di violenza sessuale. Fatti risalenti al 2019 e che, secondo la versione delle ragazze, sono culminati con un abuso consumato, dopo una serata in discoteca, all’interno della villetta di Cala di Volpe, a Porto Cervo. La giornata odierna del processo contro Grillo jr e i suoi amici, ha visto la testimonianza della principale tra le due accusatrici, che ha lamentato la conduzione di un controinterrogatorio “medievale” per via delle domande scorrette e troppo intime, a suo dire, che le sono state poste.
La posizione della difesa nel processo contro Grillo jr
E proprio in merito alle accuse mosse al controinterrogatorio, condotto dalla legale della difesa del processo contro Grillo jr, che assiste Corsiglia, Antonella Cuccureddu, è intervenuta lei stessa. Ai cronisti, dopo il processo di oggi, ha sottolineato che “non riuscirete a intimidirmi. Io continuerò a fare il mio lavoro”, ha spiegato ancora la legale parlando del controinterrogatorio, “nell’unico modo in cui lo so fare”, ovvero, “facendo il mio dovere professionale fino in fondo”.
“Le domande che si faranno continueranno a riguardare i fatti di questo processo”, ha spigato la legale della difesa nel processo contro Grillo jr, “che è un processo di violenza sessuale e quindi chiaramente non ci sono domande su furti di borsette ma semplicemente sui fatti solo ed esclusivamente sui fatti. Vi ricordo che tutte le domande che sono state fatte ieri sono state vagliate, nonostante ci siano state delle opposizioni e tutte ammesse da un tribunale del 2023 che può lavorare in questo modo perché nel 1988 c’è stato un codice che in Italia ha introdotto il sistema accusatorio che ha il suo punto focale nel contro esame che può riguardare non i pianti della vittima e non i sentimenti della vittima ma esclusivamente i fatti. Non ho nessuna ragione di chiarire la questione con il mio collega”, conclude Cuccureddu riferendosi al difensore della presunta vittima di Grillo jr che l’ha accusata della conduzione medievale, “tutti e due conosciamo il codice di procedura penale. Ma farò presente al tribunale cosa sta succedendo in questo processo: qual è la pressione che stiamo subendo tutti perché sono state stigmatizzate domande sul fatto, e non sui sentimenti, fatte dal tribunale”.