Processo Ilva, giunte le richieste del pm nei confronti degli indagati: chiesti 5 anni di carcere per l’ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola
. Il procedimento per disastro ambientale è entrato nel vivo e il politico è finito nel mirino della pubblica accusa per il reato di concussione aggravata in concorso. Secondo quanto ricostruito dalla Procura, avrebbe esercitato pressioni sull’ex dg di Arpa Puglia per fare ammorbidire la posizione dell’Agenzia nei confronti delle emissioni nocive prodotte dall’Ilva.
Nichi Vendola non è ovviamente l’unico protagonista del processo Ilva. Il pubblico ministero ha chiesto rispettivamente 28 e 25 anni di reclusione per Fabio e Nicola Riva, ex proprietari e amministratori dell’azienda. Sono 47 in totale gli imputati, evidenzia Il Messaggero, accusati a vario titolo di concorso in associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale, all’avvelenamento di sostanze alimentari, alla omissione dolosa di cautele sui luoghi di lavoro.
Processo Ilva, chiesti 5 anni per Nichi Vendola
Ricordiamo che l’Ilva nel 2012 fu soggetta al sequestro degli impianti dell’area a caldo per inquinanti e «fonte di malattia e morte», riporta Repubblica. Il pubblico ministero ha parlato di condotte pluriennali e violenza inaudita, puntando il dito contro gli ex amministratori, ovvero la famiglia Riva: «Da parte loro c’è stato un abbracci mortale verso Taranto, stritolando la città». La pubblica accusa ha acceso i riflettori sulla gravità del danno sanitario causato, spiegando che la condotta illecita è stata portata avanti esclusivamente per motivi economici. «In aula sono addirittura arrivati imputati che sono arrivati a dire alla Corte che gli impianti erano modello, prendendo in giro la Corte, e per questo agli imputati non vanno concesse le attenuanti», le parole del pm riportate dal quotidiano capitolino.