Il caso di Luca Sacchi continua a regalare incredibili colpi di scena. L’ultimo ha a che fare con uno dei protagonisti della vicenda che ha portato alla morte del giovane romano. L’analisi forense eseguita sul cellulare di Valerio Rispoli ha fatto emergere qualcosa di sconvolgente: video di bambini mentre fanno sess* con adulti e che probabilmente erano indirizzati ai pedofili online. Lo scoop è riportato da Leggo.it che parla del ritrovamento di materiale pedopornografico sul cellulare di Rispoli nel quale gli inquirenti avrebbero rinvenuto, si legge, “numerosissimi video dal contenuto pornografico ed il alcuni casi, pedopornografico”. Questo ultimo aspetto sarebbe finito nell’informativa depositata dal sostituto procuratore nell’ultima udienza del processo per l’omicidio di Luca Sacchi. In merito al nuovo retroscena, gli inquirenti ipotizzano che i video trovati nel cellulare di Rispoli fossero diffusi dallo stesso nei vari canali di pedofilia online frequentati da maniaci disposti a pagare qualunque cifra pur di entrarne in possesso. Ora gli investigatori sono al lavoro per stabilire la natura e la provenienza dei filmati e capire se gli eventuali proventi servivano per essere reinvestiti nel narcotraffico. . Una vicenda, questa, che potrebbe contenere ancora numerose ombre. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



LA SVOLTA CHOC

Nuova svolta choc nel processo relativo all’omicidio di Luca Sacchi, giovane personal trainer ucciso il 23 ottobre scorso a Roma. Sì, perché, secondo quanto riferito dal quotidiano “Leggo”, l’analisi forense dello smartphone di Valerio Rispoli, uno dei protagonisti di questa vicenda dolorosa e intrisa di sangue, avrebbe svelato l’esistenza di alcuni, raccapriccianti video pedopornografici archiviati nella galleria del cellulare del diciannovenne, presumibilmente da caricare (o già caricati) nella rete dei pedofili online. Attualmente, dunque, il ragazzo è chiamato a rispondere in merito alla detenzione di tali filmati. Cosa rischia? Una condanna sino a cinque anni di galera. D’altra parte, secondo quanto riferito dai carabinieri del nucleo investigativo di via In Selci, nel telefonino Huawei P10 del teenager sono stati rintracciati “numerosissimi video dal contenuto pornografico e, in alcuni casi, pedopornografico”, come riportato nell’informativa depositata nell’udienza scorsa dal sostituto procuratore Nadia Plastina.



PROCESSO LUCA SACCHI: LA PEDOFILIA DIETRO AL GIRO DI DROGA?

Come potrebbe intrecciarsi questo riprovevole aspetto emerso dall’analisi del telefonino di Rispoli con la vicenda che ha portato all’uccisione di Luca Sacchi? Gli inquirenti stanno operando alacremente per scoprirlo e l’ipotesi che circola in queste ore, ripresa dal quotidiano “Leggo”, potrebbe portare all’investimento nella compravendita della droga dei proventi (illeciti, ovviamente) derivati dalla vendita di tale materiale ai maniaci. D’altro canto, come esperienze processuali pregresse insegnano, i pedofili sono disposti a pagare cifre inimmaginabili pur di entrare in possesso di quelle immagini. Tuttavia, c’è anche un altro dettaglio, totalmente slegato da questi video, che potrebbe costituire un elemento di novità nella ricostruzione della dinamica dell’assassinio del ragazzo; infatti, i tabulati telefonici rivelano che la fidanzata di Sacchi, Anastasiya Kylemnyk, ha telefonato a Luca alle 22.57.14, senza però ottenere una risposta alla chiamata, avvenuta esattamente cinque minuti prima dell’omicidio. L’ucraina ha sempre affermato che a quell’ora era insieme al suo ragazzo: perché telefonargli, allora, se era al suo fianco?

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