Il presidente della prima sezione della Corte europea ha ufficialmente autorizzato a partecipare alla procedura concernente il ricorso presentato da Silvio Berlusconi contro l’Italia il dott. Antonio Esposito.
È stata, quindi, accolta l’istanza con cui il prof. Antonio Pagliano aveva chiesto alla Corte europea che il predetto presidente Esposito fosse ammesso a intervenire nel citato procedimento in quanto alcune doglianze del sig. Berlusconi erano costruite su di lui così da minarne la reputazione e l’integrità professionale.
La richiesta formulata dal prof. Pagliano, docente di diritto processuale penale dell’Unione Europea dell’Università della Campania, mirava sia a sostenere la completa imparzialità del dott. Esposito nell’esercizio delle sue funzioni e sia a dimostrare la completa regolarità ed equità del processo, nonostante quanto scritto dagli avvocati di Berlusconi nel ricorso introduttivo.
La Corte europea ha quindi ritenuto che la posizione del dott. Esposito fosse meritevole di specifica tutela. In particolare, nell’istanza si è argomentato che: il Csm si era già pronunciato in merito rilevando come l’intervista rilasciata dal presidente Esposito – e che secondo i difensori di Berlusconi sarebbe stata sintomatica di un pregiudizio dello stesso – aveva avuto a oggetto una sentenza già divenuta definitiva e irrevocabile all’atto della lettura del dispositivo: si esaurì, senza alcuna polemica diretta, nel riaffermare il ruolo centrale svolto dalla Cassazione nella giurisdizione e nel ripercorrere tutti i passaggi essenziali nel procedimento di legittimità, rimarcandone nel complesso la perfetta regolarità formale e sostanziale. Inoltre, sempre il Csm ha notato come nell’intervista – peraltro, “manipolata” – nulla disse il dott. Esposito che non fosse già insito nel contenuto della decisione, per come questo era stato esplicitato in pubblica udienza con la lettura del dispositivo.
Infine, l’intervento mira anche a sostenere la regolarità e legittimità della fissazione dell’udienza in merito alla quale, come accertato anche dalla Procura della Repubblica di Roma, “nessuna censura o distorsione di sorta appare configurabile in ordine all’attribuzione alla sezione feriale del procedimento in questione”. La Corte ha altresì fissato il termine del 15 settembre per consentire al gruppo di lavoro coordinato dal prof. Pagliano di presentare ulteriori osservazioni per il successivo giudizio.
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