Matteo Salvini canta vittoria commentando l’udienza del processo per il caso Gregoretti. Non aveva mai sperato nell’archiviazione, ma la chiamata a testimonianza di mezzo governo M5s-Lega è un successo dal punto di vista politico, soprattutto se a chiederla è il tribunale, visto che la difesa si era limitata a chiedere solo quella della ministra Lamorgese. Salvini ha spiegato che si è rifiutato di ritenere che siano colpevoli anche loro. “La mia tesi è che sono innocenti anche loro. Avrei potuto dire il contrario per spirito di vendetta. E invece io spero che vengano qui per poco e vadano via”, ha commentato in conferenza stampa. Per Salvini è stata semplicemente rispettata una procedura. Dopo la sua convocazione da parte del gup di Catania, il premier Giuseppe Conte ha invece detto ai cronisti: “Riferirò tutte le circostanze di cui sono a conoscenza, in piena trasparenza, come ho sempre fatto e come sempre farò”.
PROCESSO SALVINI, UDIENZA RINVIATA PER SENTIRE CONTE
Colpo di scena nel processo Salvini sul caso Gregoretti: dopo due ore di camera di consiglio il gup Nunzio Sarpietro ha chiesto il rinvio dell’udienza preliminare al 20 novembre presso l’aula bunker del carcere di Bicocca, per sentire anche il presidente del consiglio Giuseppe Conte, l’attuale ministro degli esteri, Luigi Di Maio, e l’ex ministro dei trasporti, Danilo Toninelli, nonché il 4 dicembre prossimo l’ex ministra della difesa Elisabetta Trenta, e infine, l’attuale ministra dell’interno, Luciana Lamorgese, e l’ambasciatore a Bruxelles Maurizio Massari. Come si legge su Repubblica, è stato inoltre disposta l’acquisizione di tutto il nuovo materiale probatorio sui “diversi sbarchi in cui i migranti sono stati trattenuti e sulle eventuali responsabilità di governo”. Accolta quindi la richiesta dell’avvocato di Salvini, Bongiorno, che aveva appunto invitato il giudice ad accertare se le procedure di sbarco indicate nel capo di imputazione fossero tutt’ora seguite dal governo Conte 2. Ricordiamo che la procura di Catania ha chiesto il “non luogo a procedere” nei confronti di Salvini. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PROCESSO SALVINI, IL LEGHISTA “SONO TRANQUILLO”
E’ in corso il processo nei confronti di Matteo Salvini sul caso Gregoretti, e ad aggiornare la situazione ci ha pensato lo stesso leader della Lega che poco fa ha twittato dal tribunale: “Giudice da più di un’ora in Camera di Consiglio per prendere la sua decisione. Sapete che sono tranquillo e sereno come non mai?”. La procura ha chiesto l’archiviazione nei confronti dell’ex ministro dell’interno, e come fa sapere l’agenzia Agi, la difesa del leghista ha chiesto durante il processo a Salvini “un approfondimento probatorio da parte del giudice al fine di accertare se le procedure di sbarco indicate nel capo di imputazione sono tutt’ora seguite dal governo Conte II, anche procedendo all’audizione del ministro Lamorgese”. A fianco di Salvini, nel processo in corso a Catania, anche gli altri due leader del Centrodestra, Giorgia Meloni e Antonio Tajani. “Siamo qui per difendere il diritto della politica di prendere decisioni”, le parole del vicepresidente di Forza Italia, che ha anche aggiornato Berlusconi sull’evolversi della questione. “Al fianco di Matteo Salvini: è un dovere – scrive invece la Meloni – ancor prima che un diritto, di qualsiasi ministro, fare ciò che gli chiede la maggioranza degli italiani e difendere le leggi e i confini di questa nazione”. In risposta ai due leader politici le parole dello stesso Salvini: “Grazie davvero a Giorgia Meloni e a Antonio Tajani che questa mattina a Catania, prima dell’udienza in Tribunale, mi hanno portato la loro solidarietà e il sostegno delle comunità politiche che rappresentano”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PROCESSO SALVINI, PROCURA CHIEDE NON LUOGO A PROCEDERE
E’ partito oggi il processo a Matteo Salvini, l’ex ministro degli esteri, in merito alla vicenda della nave Gregoretti. Nel dettaglio si chiuderà in queste ore l’udienza preliminare, con il leader della Lega imputato per sequestro di persona aggravato per aver trattenuto a bordo della nave della Guardia Costiera Gregoretti, per cinque giorni, 131 migranti a luglio di un anno fa. Un processo che è iniziato come previsto, con la Procura che ha chiesto il non-luogo a procedere nel corso dell’udienza. Intanto ieri sera, in un comizio tenuto a Catania, l’ex vicepresidente del consiglio ha scaldato la piazza e i suoi seguaci, dicendo: “Viviamo un momento di sospensione della democrazi – le parole del leghista riportate da Repubblica – il mio processo è una violenza alla Costituzione. Non avrei mai pensato di finire in tribunale, ma non mi vergogno. Dormo tranquillo con la mia compagna e vado con il rosario in tasca. Ho piena fiducia nella magistratura e penso che il processo non ci sarà proprio”. Una Catania blindata quella che ha accolto il segretario generale del Carroccio, con il prefetto Claudio Sammartino che è stato costretto ad annullare il caffé delle ore 8:30 fra Salvini, Meloni e Tajani, i tre leader del Centrodestra, per evitare il contatto fra le varie fazioni opposte. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PROCESSO SALVINI, MELONI DIFENDE LEADER LEGA
È iniziata attorno alle ore 10.00 l’udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio per sequestro di persona dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini per il caso Gregoretti. A presiedere l’aula Serafino Famà del Palazzo di Giustizia di Catania è il gup Nunzio Sarpietro. Prima di arrivare in tribunale, il segretario federale ha incontrato per un caffè Giorgia Meloni e Antonio Tajani, segnale della vicinanza di Fratelli d’Italia e Forza Italia. «Grazie davvero a Giorgia Meloni e ad Antonio Tajani che questa mattina a Catania, prima dell’udienza in Tribunale, mi hanno portato la loro solidarietà e il sostegno delle comunità politiche che rappresentano», le parole di Salvini.
Intervenuta ai microfoni dei cronisti a margine di un flash mob organizzato per sostenere Matteo Salvini, Giorgia Meloni ha tenuto a precisare: «Nel nostro ordinamento c’è la separazione dei poteri e la magistratura non dovrebbe entrare nelle scelte politiche. Ma prima di tutto io contesto il fatto che la politiche non difenda la sua autonomia, considero più scandaloso di tutto il voto sull’autorizzazione a procedere concesso dal Senato. A maggior ragione che sia venuto dalla maggioranza di persone che con Salvini erano prima al governo e che, nel caso precedente della nave Diciotti, per tenere la poltrona, hanno votato con lui». (Aggiornamento di MB)
OGGI L’UDIENZA PRELIMINARE PER IL CASO GREGORETTI
Matteo Salvini oggi a Catania per il caso Gregoretti. L’ex ministro dell’Interno deve presentarsi infatti davanti al giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Catania per difendersi dall’accusa di sequestro di persona aggravato. La vicenda risale al luglio 2019, quando l’allora titolare del Viminale impedì a 131 persone di sbarcare in Italia dopo essere state soccorse dalla nave della guardia costiera italiana Gregoretti. In un primo momento l’udienza avrebbe dovuto svolgersi il 4 luglio, ma è stata rinviata ad oggi, sabato 3 ottobre 2020, a causa della pandemia di coronavirus. Quindi, Salvini per la prima volta dovrà presentarsi davanti al gup che avrà il compito di decidere se rinviarlo a giudizio, chiedere un approfondimento delle indagini oppure non dar luogo a procedere. Se il gup decidesse per il processo, sarebbe il primo ad essere celebrato in Italia per la cosiddetta “politica dei porti chiusi”, iniziata nel giugno 2018 con il blocco della nave Aquarius. L’udienza di oggi potrebbe essere solo la prima di una serie per ascoltare le parti, prima che il giudice prenda una decisione. La procura di Catania aveva chiesto l’archiviazione dell’indagine per due volte. Un eventuale processo si terrebbe davanti ad una sezione penale di Catania con rito ordinario. E in caso di condanna in primo grado per Matteo Salvini potrebbe scattare la legge Severino, con sospensione o decadenza dalla carica di senatore.
PROCESSO SALVINI, LE ACCUSE E LA DIFESA
La procura di Catania, che aveva chiesto l’archiviazione del caso Gregoretti, ha chiesto l’udienza preliminare dopo che il 12 febbraio 2020 l’aula del Senato aveva autorizzato il procedimento contro Matteo Salvini, escludendo che il leader della Lega avesse compiuto l’azione contestata per un “preminente interesse pubblico”. Pertanto, lo ha sollevato dall’immunità parlamentare. Il tribunale dei ministri aveva sottolineato che Salvini ha violato le leggi internazionali che sono di rango superiore a quelle di stato. Il riferimento è alla convenzione Sar e Solas e a quella Unclos, sottoscritte dall’Italia. Il soccorso quindi si ritiene concluso solo quando le persone sono approdate in un porto sicuro di sbarco, la cui indicazione è affidata al ministero dell’Interno, che nel caso della Gregoretti aveva deciso di bloccare la nave anziché favorire le procedure per la rapida individuazione del porto. Inoltre, il tribunale dei ministri aveva contestato che Salvini avesse agito in difesa dell’interesse pubblico, in quanto il ricollocamento dei migranti all’estero poteva essere negoziato dopo lo sbarco.
Dalla memoria difensiva fatta trapelare dall’ex ministro dell’Interno si conoscono gli argomenti con cui si difenderà davanti al gup. Salvini sosterrà che le condizioni dei migranti a bordo della Gregoretti erano buone, quindi che l’attesa a bordo era indispensabile per “per concordare la redistribuzione in altri paesi europei, con il pieno coinvolgimento del governo italiano”. Per quanto riguarda invece l’accusa di sequestro, Salvini sostiene che non “non si è verificata alcuna illecita privazione della libertà personale”. Quindi, tutto sarebbe avvenuto “in attesa dell’organizzazione del loro trasferimento presso la destinazione finale”.
CASO GREGORETTI, CATANIA BLINDATA PER UDIENZA SALVINI
Intanto Catania è stata blindata in vista dell’udienza di oggi di Matteo Salvini. Al terminal dell’aeroporto di Fontanarossa è comparso in questi giorni lo striscione “Leghisti not welcome”, che la dice lunga sul clima che si respira nella città siciliana. Il Comitato per l’ordine e la sicurezza presieduto dal prefetto Claudio Sammartino ha predisposto un imponente dispositivo di protezione: 500 uomini tra poliziotti, carabinieri e guardia di finanza provenienti anche da Campania e Puglia. L’obiettivo è evitare che l’atmosfera vicino al Palazzo di giustizia si surriscaldi. Non ci sono solo parlamentari ed esponenti politici del centrodestra, ma anche contro manifestanti che sfileranno in un corteo di protesta. Il timore, dunque, è che esploda la scintilla alla minima provocazione tra i due schieramenti. Da qui la decisione di chiudere strade e piazze nevralgiche per quella che sarà un’udienza interlocutoria, dedicata alla costituzione delle parti civili, ma per le quali è partito il “circo mediatico”: sono oltre 200 le richieste di accredito di giornalisti e troupe anche dall’estero.