Radiata dalla magistratura, Silvana Saguto sta affrontando un processo a Caltanissetta per il caso della gestione dei beni confiscati alla mafia. L’ex presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo deve rispondere dell’accusa di aver gestito in modo spregiudicato i patrimoni sottratti alla mafia e, come riporta Il Giornale, per la Procura «c’era un patto corruttivo tra l’avvocato Cappellano Seminara e l’ex magistrato». Per la pm Claudia Pasciuti da alcune intercettazioni emerge in maniera evidente che «l’esercizio delle funzioni non era posto in essere per l’interesse pubblico, ma per quello privato». Le indagini delle Fiamme Gialle hanno evidenziato «una costante carenza di liquidità sui conti correnti dei coniugi Saguto-Caramma», che conducevano un tenore di vita superiore rispetto alle entrate.



PROCESSO SILVANA SAGUTO: “20 MILA EURO DENTRO UN TROLLEY”

Come spiega Adnkronos, Silvana Saguto nelle intercettazioni si sfogava con l’avvocato Cappellano Seminara delle sue condizioni economiche delicate e nei loro colloqui parlavano di documenti. Per la Procura però i due si riferivano ai soldi e c’è un passaggio chiaro:  «Il 30 giugno Cappellano Seminara, alle 22.25 entra a casa della Saguto con un trolley ed esce poco dopo. L’indomani viene fatto un versamento in banca. Poco prima la banca aveva sollecitato di effettuare un versamento». Dentro la valigia, dunque, soldi per un totale di 20 mila euro, necessari per saldare i conti in rosso. Non è ancora chiaro di chi fossero quei soldi portati da Cappellano Seminara, ma non sembrano esserci dubbi sul fatto, senza dimenticare la conferma di un testimone che in un secondo momento ha cambiato versione.

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