Colpo di scena nella prima udienza del processo in Cassazione sulla strage di Viareggio (32 morti per tragico incidente ferroviario del 29 giugno 2009): il Pg della Cassazione Pasquale Fimiani, nella sua requisitoria in aula ha chiesto di rifare un nuovo processo d’appello all’ex amministratore delegato di Ferrovie dello Stato e Rfi Mauro Moretti. La notizia è stata data dai familiari delle vittime all’Ansa, visto che l’udienza è in corso a porte chiuse davanti alla Quarta Sezione Penale della Corte di Cassazione. Ricordiamo come la Corte di Appello di Firenze il 20 giugno 2019 aveva inflitto sette anni di reclusione all’ex ad di FS e Rfì Mauro Moretti per disastro ferroviario e omicidio colposo plurimo: la sentenza comunque non dovrebbe tenersi in giornata, son attesi ancora i pareri dei difensori per gli imputati, con le arringhe che faranno slittare la decisione nei prossimi giorni. (agg. di Niccolò Magnani)

ULTIMO ATTO SULLA STRAGE DI VIAREGGIO

Avrà inizio oggi, mercoledì 2 dicembre, il processo in Cassazione per la strage di Viareggio, il disastro ferroviario verificatosi la sera del 29 giugno 2009, quando un treno merci che trasportava GPL deragliò poco dopo aver superato la stazione toscana. L’uscita dalle rotaie provocò la perdita di gas di petrolio liquefatto da uno dei carri cisterna del convoglio, causando un incendio e l’esplosione di tre palazzine adiacenti alla stazione. Il tragico bilancio di quel disastro ferroviario fu di 33 morti: undici perirono per via delle ustioni o a causa del crollo degli edifici; in 20 si spensero in ospedale nelle settimane e nei mesi successivi mentre 2 anziani, Angela Monelli e Italo Ferrari, morirono di infarto, con ogni probabilità per colpa dello spavento procurato dalla potente deflagrazione, tale da essere avvertita in tutta Viareggio ed essere paragonata dai testimoni al boato provocato da un forte terremoto.

PROCESSO STRAGE VIAREGGIO: LE CONDANNE IN APPELLO

La Corte di appello di Firenze, per l’incidente che coinvolse il treno merci 50325 Trecate-Gricignano provocando un bilancio di 33 morti ha condannato a 7 anni di carcere Mauro Moretti, ex amministratore delegato di Ferrovie dello Stato e di Rete Ferroviaria Italiana, confermando così la condanna decisa in primo grado. I giudici hanno anche condannato a 6 anni Michele Mario Elia, ex amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana, e Vincenzo Soprano, ex amministratore delegato di Trenitalia. Per la prima volta dopo 11 anni, i familiari delle vittime – riuniti nell’associazione “Il Mondo che vorrei” – non potranno essere in aula, a Roma, a causa delle limitazioni imposte dalle misure anti-Covid. In mattinata, però, faranno sentire la loro presenza dando vita ad un presidio dinanzi al Municipio di Viareggio che prenderà il via alle 10 del mattino.

A spiegare cosa accadrà oggi al processo per la strage di Viareggio che avrà luogo al “Palazzaccio” è stato Tiziano Nicoletti, avvocato della associazione “Il Mondo che vorrei”, che alla vicenda processuale ha preso parte fin dall’inizio come difensore di parti civili. Come riportato da “Il Tirreno”, il legale ha spiegato: “Verificate le regolari costituzioni parti e la regolarità delle notifiche, si tiene la relazione del giudice relatore. Terminata questa relazione, prende la parola il rappresentante della Procura generale. Questo è un momento molto importante: perché al termine, il Procuratore generale fa le proprie richieste“. Questi “può chiedere che siano respinti i ricorsi presentati in Cassazione dai legali degli imputati, ed in questo caso diventa definitiva la sentenza di condanna; oppure può chiedere l’annullamento della sentenza di condanna, e a quel punto si potrebbe andare ad una assoluzione“. Secondo Nicoletti, di fatto “già a questo punto si capisce come può andare“.

PROCESSO STRAGE VIAREGGIO, CASSAZIONE: TUTTE LE IPOTESI DI SENTENZA

In ogni caso, terminati questi passaggi, la palla passa agli avvocati delle parti civili per illustrare i propri ricorsi presentati, sebbene l’emergenza sanitaria abbia fatto sì che il tempo a loro disposizione sia stato letteralmente sforbiciato: “Ci è stato indicato che gli avvocati avranno a disposizione 5 minuti, ed entreremo di fronte ai giudici a gruppi di 3-4 avvocati. Fuori sarà allestito un maxi schermo dal quale chi non è in aula potrà comunque seguire“. I legali di parte civile, ha anticipato, “chiederanno la conferma della sentenza della Corte d’Appello di Firenze, con le condanne che ne sono conseguite“. La parola passerà infine ai difensori degli imputati: “Terminate le difese vi possono essere eventuali repliche, in Cassazione molto rare e la sentenza potrebbe arrivare venerdì o sabato“. Come spiegato da Nicoletti, vi sono più ipotesi possibili: “La sentenza può essere di accoglimento dei ricorsi e quindi di annullamento della sentenza di Appello; di rigetto dei ricorsi, e quindi di conferma della stessa; oppure, nella terza ipotesi, di annullamento con rinvio, rimettendo gli atti alla Corte d’Appello su uno o più parti della di sentenza di secondo grado“. Un’ipotesi, quest’ultima, che come sottolineato da “Il Tirreno” porterebbe di fatto alla prescrizione, a maggior ragione se a venire meno fosse l’aggravante di incidente sul lavoro.