Condanna a 5 anni e sei mesi di carcere per il cardinale Angelo Becciu, punito anche con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e il versamento di 8mila euro di multa. Questa la sentenza di primo grado in relazione al processo per lo scandalo finanziario legato compravendita di un palazzo a Sloane Avenue 60, nel centro di Londra, con i soldi della Santa Sede. A leggerla il presidente del tribunale vaticano Giuseppe Pignatone. Becciu è stato condannato per peculato, abuso d’ufficio e subornazione di testimone. Nei confronti dell’ex sostituto per gli Affari generali ed ex prefetto per le Cause dei santi, carica di cui era stato privato tre anni fa da Papa Francesco insieme alle prerogative del cardinalato, il promotore di giustizia Alessandro Diddi aveva chiesto la condanna a sette anni e tre mesi di reclusione. La condanna riguarda anche la vicenda di Cecilia Marogna, che Becciu ingaggiò, quando era Sostituto agli affari generali della Segreteria di Stato, per presunte competenze di intelligence.
«Questo processo giunge oggi a conclusione a un anno e mezzo dall’inizio del dibattimento vero. Non mi sembra un risultato marginale né scontato», il commento di Giuseppe Pignatone, presidente del Tribunale vaticano, al termine del saluto con cui ha aperto l’ultima udienza. Il tribunale, giudici a latere Venerando Marano e Carlo Bonzano, si è poi ritirato in camera di consiglio, al termine della quale c’è stata la lettura della sentenza. Il cardinale Angelo Becciu, il più noto tra i dieci imputati, non era presente in aula.
PROCESSO PER FONDI SEGRETERIA DI STATO DA RECORD
Termina così, dopo quasi due anni e mezzo, il processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato. Si tratta del più lungo e complesso procedimento che la Santa Sede abbia mai conosciuto. Infatti, la sentenza di primo grado arriva dopo 86 udienze, compresa quella di oggi, nell’arco di 29 mesi (il rinvio a giudizio è del 3 luglio 2021, il processo è iniziato il 27 luglio dello stesso anno). Stando a quanto ricostruito da RaiNews24, sono oltre 600 le ore trascorse in aula, sono stati ascoltati 69 testimoni, ma cita anche 124.563 pagine cartacee e in dispositivi informatici e 2.479.062 files analizzati presentati dall’accusa, 20.150 pagine comprensive di allegati depositate dalla difesa, 48.731 dalle parti civili. Questi dati rendono l’idea dell’ampiezza e accuratezza del processo.
Gli imputati sono 14: dieci persone fisiche (il cardinale Becciu, monsignor Mauro Carlino, Enrico Crasso, Raffaele Mincione, Fabrizio Tirabassi, Cecilia Marogna, Gianluigi Torzi, Nicola Squillace, René Bruelhart, Tommaso Di Ruzza) e quattro società (Logsic Humitarne Dejavnosti, con sede in Slovenia, la Prestige Family Office Sa, la Sogenel Capital Investment e la HP Finance LLC).