Fa discutere la decisione della Procura di Roma di archiviare tutta una serie di inchieste riguardanti l’occupazione degli istituti scolastici da parte degli studenti. Come sottolinea il quotidiano Il Messaggero, in netta controtendenza rispetto ad alcune precedenti “sentenze” della Cassazione, secondo cui le occupazioni studentesche sono punibili per il reato di interruzione di pubblico servizio, la procura romana sottolinea come gli stessi alunni abbiano esercitato semplicemente il diritto di «riunione e manifestazione».



Inoltre: «Gli studenti devono essere considerati soggetti attivi della comunità scolastica e partecipi alla sua gestione». La stesso esito, quasi sicuramente, avrà quindi l’eventuale inchiesta riguardante il liceo Kant a Torpignattara, occupato dal 23 gennaio scorso dagli studenti che chiedono la fine della didattica a distanza, ma anche più sicurezza e più autobus. La Procura procederà poi con l’archiviazione, sottolineando che, se è vero che occupare è illegale, se lo si fa in modo sobrio di fatto si può lasciar correre.



PROCURA ROMA: “OCCUPARE I LICEI NON E’ REATO”. E SULLA VIOLENZA PRIVATA…

«L’esercizio dei diritti di riunione e manifestazione del pensiero garantiti dalla Costituzione cessa di essere legittimo solo quando travalichi nella lesione di altri interessi costituzionalmente tutelati, con modalità di condotta che esorbitino dal fisiologico esercizio dei diritti», sostiene ancora la Procura di Roma, secondo cui il diritto allo studio sarebbe comunque garantito proprio grazie alle lezioni autogestite e attraverso attività culturali e didattica alternativa. Si potrebbe invece prefigurare, ricorda Il Messaggero, il reato di “violenza privata” nel caso in cui qualche studente vietasse ad altri di varcare le porte dell’istituto, ma si tratta di una questione molto complicata in quanto chi si rende protagonista di un atto del genere non viene quasi mai identificato. Non la passano liscia, infine, coloro che commettono reati paralleli nel corso delle occupazioni, come ad esempio spaccio e danneggiamento, ma questa, è un’altra storia.

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