Romano Prodi boccia il premier Conte e gli Stati generali: il Professore è netto nel corso del suo intervento all’evento “Oltre l’emergenza: Italia ed Europa”. L’ex presidente del Consiglio si è soffermato sulla kermesse capitolina voluta fortemente dal giurista in quota Movimento 5 Stelle: «Ho letto le schede di Vittorio Colao, sono belle, ma c’è tutto l’universo mondo lì dentro. Pensavo che il Governo prendesse 2 o 3 di queste cose, invece il primo atto sono gli Stati generali, che si chiamano appunto generali». Per Romano Prodi diventa fondamentale prendere decisioni, così da svegliare l’opinione pubblica: «Sono necessarie decisioni rapide e immediate: c’è bisogno di un messaggio forte, magari di tipo fiscale, basti pensare alla lotta contro l’evasione fiscale. Ciò che conta più di tutto – sostiene Prodi – è la rapidità con cui disegniamo il nostro futuro».



ROMANO PRODI BOCCIA CONTE E GLI STATI GENERALI

Dopo aver bocciato gli Stati generali, esattamente come Sabino Cassese, Romano Prodi ha messo in evidenza un altro dettaglio da non trascurare: secondo l’ex premier, nessuno ormai crede che le cose enunciate dalla classe politica vengano fatte. «Bisogna prendere atto che manca la fiducia che si possa dare concreta attuazione alle proposte sia nell’ambito del governo sia nell’ambito della società italiana», ha spiegato Romano Prodi, che ha poi aggiunto nel corso del lungo intervento organizzato all’Ispi di Milano: «Forse la mia formazione un po’ grezza di economista mi tradisce: il nostro problema non è solo quello di proporre un buon prodotto, ma quello di creare le condizioni per farlo accettare dai decisori politici e dalla complicata società italiana».

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