La proposta di Romano Prodi di un Governo con maggioranza Ursula – che prevede un asse M5s-Pd-FI contro la Lega di Matteo Salvini – ha acceso il dibattito politico. Sono ore decisive per il futuro dell’esecutivo gialloverde e tutto lascia presagire una rottura definitiva tra grillini e Carroccio. Il Pd è diviso sul da farsi, così come i pentastellati, ma da casa dem sono giunte importanti aperture nel corso delle scorse ore: «Se al Quirinale, sotto la regia di Mattarella, si aprissero possibilità non di accordi di basso profilo ma di dialoghi di alto respiro al di là delle formule in quel caso l’orizzonte europeista credo debba essere la base di qualsiasi confronto», le parole di Walter Verini a Adnkronos. Fermamente contrario, invece, Carlo Calenda: «Dopo la presa di posizione di Prodi e il “defilamento” di Gentiloni direi che oramai la maggioranza del PD a favore del Governo con i 5S è prossima all’unanimità. Le ragioni della mia profonda contrarietà le ho esposte. Continuare la battaglia per far cambiare posizione al PD non ha più senso», le sue parole su Facebook. Insomma, appuntamento alla prossima puntata… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)°
PRODI INVOCA UN GOVERNO CON MAGGIORANZA URSULA
Dal maxi asse anti-Berlusconi all’inciucio contro Salvini: sono passati gli anni ma per Romano Prodi la linea politica da rilanciare è sempre la stessa, coalizzare le forze di centro-sinistra per battere le destre. Oggi però gli schemi sono molto più fragili e “delicati” anche perché l’anomalia del Governo Lega-M5s ha portato anomalie e contraddizioni anche nelle opposizioni (motivi per cui è nato l’asse Salvini-Di Maio impronosticabile prima del 2018, ndr): oggi sul Messaggero l’ex Premier e primo Presidente della Commissione Ue lancia la sua proposta che da più parti “assomiglia” al progetto rilanciato ancora in queste ore dall’odiato nemico interno al Pd Matteo Renzi, con un’aggiunta ovvero il possibile bene placito dell’Unione Europea. «Una coalizione di governo “Ursula” (italianizzato, “Orsola”) nel Parlamento italiano tra le forze che a Strasburgo hanno eletto la nuova presidente della Commissione von der Leyen»: la proposta arriva in un fondo scritto sul Messaggero dove Prodi analizza l’anomala crisi di Governo cui stiamo assistendo da prima di Ferragosto. Secondo l’ex premier Pd l’accordo dem-M5s dovrà avere anche l’appoggio di Forza Italia e dovrà essere per forza di cose un Governo di legislatura (a differenza di quanto propone Renzi, ad esempio): «Bisogna partire dalle ragioni che hanno portato al declino del governo attuale e preparare le basi di una maggioranza costruita attorno a un progetto di lunga durata, sottoscritto in modo preciso da tutti i componenti della coalizione. E’ un compito difficilissimo ma non impossibile. È stato messo in atto in Germania».
PRODI, L’INCIUCIO E L’ANTI-SALVINI
Il possibile “inciucio” sullo stile dell’asse che ha portato Berlusconi, Renzi, Zingaretti e Di Maio a votare in Europa per la stessa nomina – Ursula Von der Leyen appunto – passa inevitabilmente dal ritorno di un ruolo importante di Roma nello scacchiere europeo: «l‘accordo deve prima di tutto fondarsi sul reinserimento dell’Italia come membro attivo dell’Unione europea. Forse bisognerebbe battezzare questa necessaria coalizione filoeuropea ‘Orsola’, cioè la versione italiana del nome della nuova presidente della Commissione europea. Deve essere un accordo duraturo: non per un tempo limitato ma nella prospettiva dell’intera legislatura». Un appello europeista contro il sovranismo di Salvini e Meloni: di fatto questa è la chiave per Prodi per poter battere realmente il Carroccio alle prossime elezioni, non prima del 2023 però. Le condizioni sono diverse, ma partono ovviamente dallo sguardo lanciato al Pd e alle continue divisioni Renzi-Zingaretti-Calenda: «Non ho la minima idea di come possa svolgersi un congresso dei 5 stelle perchè sono cresciuto con la convinzione che per confrontarsi sia necessario almeno guardarsi in faccia – ha spiegato ancora Prodi sul Messaggero – «ma ho un’idea ben chiara sulla necessità di aprire un dibattito nell’ambito del Partito democratico, così che la posizione prevalente possa portare avanti in modo deciso e fermo le decisioni prese, senza che esse vengano continuamente messe in discussione, anche con ipotesi di scissione». Poco fa in una lunga diretta Facebook il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha di fatto risposto, indirettamente, alla proposta lanciata dall’ex Presidente del Pd: «in queste ore qualcuno sta trescando e promettendo poltroncine e poltroncine per occupare il potere alla faccia degli italiani per 3 anni: o governo o voto, ma mai mai mai con Renzi e mai con la Boschi».