Romano Prodi non ha dubbi: toccasse a lui decidere, direbbe sì a nuove sanzioni ai danni della Russia per ciò che concerne gas e petrolio. L’ex premier l’ha dichiarato nell’ambito di un’intervista concessa ai colleghi di “QN” e pubblicata in data odierna, mercoledì 20 aprile 2022. Tuttavia, tiene a precisare un dettaglio importante: “Poiché le sanzioni producono conseguenze anche per chi le impone, e nel caso italiano si tratta di conseguenze serie, pretenderei strumenti di riequilibrio”.



Quali sarebbero le conseguenze a cui fa riferimento Prodi? Variano di nazione in nazione, in quanto “l’enorme differenza del prezzo dell’energia squilibra in modo consistente i rapporti economici tra Stati Uniti e Ue e fra i diversi Paesi europei”. Peraltro il professore si è detto d’accordo con l’attuale presidente del Consiglio, Mario Draghi, che ha parlato nei giorni scorsi di sacrifici sul gas: “I consumatori domestici devono fare la loro parte, ma il problema più difficile è quello delle imprese, perché non si può fondere l’acciaio o cuocere una piastrella di ceramica a temperature inferiori a quelle necessarie”.



PRODI: “SOLO LA FRANCIA POSSIEDE L’ARMA NUCLEARE, MACRON NUOVO EUROLEADER”

Nel prosieguo della sua chiacchierata con i colleghi di “QN”, Romano Prodi ha evidenziato che il governo è impegnato in un giro dell’Africa per trovare nuovi venditori di idrocarburi, ma “per sostituire tutto il gas russo ci vuole tempo. L’unica affidabilità è l’autosufficienza, ma ci siamo ben lontani”. Nel contempo, “l’Ue ha dato prova di un’unità che pensavo complicata da raggiungere – ha rilevato Prodi –, ma questa unità va ora consolidata giorno per giorno. Il nuovo leader dell’Europa sotto l’aspetto della politica estera non può che essere Macron, perché solo la Francia possiede l’arma nucleare e ha il diritto di veto nel Consiglio di sicurezza Onu”.



Ma se la guerra travalicasse i confini ucraini, il mondo delle democrazie liberali reggerebbe? “Temo un’ulteriore divisione tra Paesi legati all’Occidente e Paesi in via di crescita – ha replicato Prodi –. La risoluzione dell’Onu contro la Russia è stata appoggiata dalla maggioranza degli Stati, ma non dobbiamo mai dimenticare che nei Paesi che si sono astenuti, o hanno votato a favore della Russia, vive la maggioranza della popolazione mondiale. Il rischio di creare un ‘proletari di tutto il mondo unitevi’ c’è”.