Romano Prodi vs Matteo Renzi, l’ex presidente della Commissione Ue ha stroncato Italia viva e la scelta del senatore di Rignano di lasciare il Pd. Intervistato da Repubblica, l’accademico di Scandiano ha affermato che il nome della nuova formazione politica di Renzi «è bellissimo. Un mio amico lo propose per uno yogurt forse per via dei fermenti vivi. Il problema è che lo yogurt ha una scadenza ravvicinata e questo per un partito può essere un problema». Un giudizio tranchant, dunque, con Prodi che ha tenuto a sottolineare come i partiti personali funzionino la prima volta: «Ripeterli crea problemi. Questo vale per tutti, per Renzi e forse anche per Salvini». L’ex premier, eterno rivale di Silvio Berlusconi, ha acceso i riflettori sul personalismo: «Si fa strada in tutti i partiti ed è una tendenza mondiale. Pensiamo a Trump e Bolsonaro. Il primo esempio, in qualche modo, è stato Berlusconi. Oggi però i personalismi sono ancora più esasperati fino a rischiare il ridicolo».
PRODI CONTRO RENZI: “USCITA DAL PD PREVEDIBILE”
L’uscita di Matteo Renzi dal Partito Democratico «era assolutamente prevedibile. Ma ugualmente inspiegabile nei tempi. Non si può operare per costruire un governo e immediatamente mettere un’ipoteca sullo stesso governo», ha aggiunto Romano Prodi, sottolineando però che la scelta di Renzi ha meno importanza di quella che le si attribuisce dal punto di vista della tenuta del Conte-bis, anche perchè un eventuale distacco dalla maggioranza giallorossa lo pagherebbe più di prima. Non mancano le critiche sul programma di Italia viva, dove “risplende” la parola futuro: «Un programma che potrei usare anch’io che ho compiuto 80 anni perché va bene sempre, per tutti. E non dice niente». Infine, incalzato da Repubblica, un commento sui dem e sulle prossime da fare al Governo: «Il Pd ha un futuro se ritrova un’anima di sinistra e riformista. E dovrebbe presentarsi con un solo punto all’ordine del giorno: lotta spietata, organica e di lungo periodo all’evasione».