Più crescono i prezzi dei prodotti del tabacco e più cresce il contrabbando. È ovvio, ma questa affermazione lapalissiana dovrebbe cominciare a far riflettere i Governi e l’Unione europea che per la fine dell’anno dovrebbe varare una revisione della direttiva per dare il quadro di riferimento per la tassazione dei prodotti del tabacco e della nicotina senza combustione. Perché aumentarne il costo rende più forte il contrabbando e più ricche le organizzazioni criminali, ma, last but not least, riduce in maniera significativa gli incassi per lo Stato.
Se i legislatori europei hanno qualche dubbio al riguardo gli consigliamo di leggere l’ultimo report di Kpmg che mette in fila i numeri partendo dal caso francese. Oltralpe, infatti, un aumento significativo dei prezzi delle sigarette – pur avendo un impatto positivo quasi minimo sulla prevalenza del fumo – ha portato a una crescita vertiginosa del consumo illecito di sigarette (dal 13% nel 2017 al 29% nel 2021) e lo scorso anno, il contrabbando ha provocato 6,2 miliardi di euro di mancate entrate fiscali nel bilancio pubblico francese. Una media Legge Finanziaria italiana.
Lo studio Kpmg sul consumo di sigarette illecite, condotto nel 2021 e commissionato da Philip Morris International (Pmi), ha evidenziato che il consumo complessivo di sigarette illecite è aumentato di circa il 3,9% – ovvero +1,3 miliardi di sigarette – l’anno scorso, raggiungendo i 35,5 miliardi di sigarette illecite consumate negli Stati membri dell’Unione Europea (Ue). Lo studio rivela anche che il consumo totale di sigarette nell’Ue è diminuito nello stesso periodo e la multinazionale del tabacco chiede ai legislatori europei di considerare i milioni di fumatori adulti che si rivolgono al mercato illegale offrendogli di passare ad alternative tecnologiche senza combustione.
Il nuovo report Kpmg sul consumo di sigarette illecite in Europa
«I risultati del nuovo report Kpmg dovrebbero rappresentare un campanello d’allarme. È preoccupante che nei Paesi con un alto livello di tasse sui prodotti del tabacco, come la Francia, il risultato sia stato una crescita dei consumi illeciti e una diminuzione marginale dei fumatori adulti di sigarette tradizionali», ha commentato Gregoire Verdeaux, senior vice president, Relazioni Esterne di Pmi. «I Paesi della Ue che hanno adottato politiche differenziate per le alternative alle sigarette tradizionali stanno registrando risultati incoraggianti, favorendo il continuo declino del numero di chi consuma sigarette tradizionali a combustione e riducendo al contempo il mercato illecito».
Il rapporto annuale di Kpmg si concentra sul consumo di sigarette di contrabbando in 30 Paesi europei – 27 Stati membri della Ue, più Regno Unito, Norvegia e Svizzera – e mostra che se queste sigarette fossero state acquistate legalmente, i Governi avrebbero incassato 10,4 miliardi di euro di tasse in più. Il report mostra, inoltre, che circa la metà – 16 su 27 – degli Stati membri della Ue registra un calo o una stabilità del consumo di sigarette illecite nel 2021. Tra questi paesi c’è l’Italia che registra un consumo di 1,4 miliardi di sigarette di contrabbando pari al 2,2% nel 2021 mostrando, a testimonianza dell’efficace azione di contrasto e deterrenza svolta dalle forze dell’ordine e dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, un calo di 1,2 punti percentuali rispetto al 2020. A livello nazionale il mancato gettito legato al contrabbando è stato di 272 milioni di euro (-36% rispetto al 2020, pari a un recupero di gettito di circa 100 milioni di euro su base annua), grazie all’impegno delle Istituzioni nel contrasto di questo fenomeno. «Siamo convinti che i consumatori debbano essere incentivati a non ricorrere alle sigarette illecite. Garantire la disponibilità e la conoscenza delle alternative senza combustione per quei milioni di fumatori adulti che non smettono dovrebbe essere la nostra priorità comune in Europa», ha concluso Verdeaux.