Maria Cristina Finatti, la prof di Rovigo colpita dai suoi studenti con una pistola ad aria compressa durante la sua lezione di scienze, è tornata a parlare della vicenda sulle colonne del quotidiano “La Repubblica”, ai cui microfoni la donna ha dichiarato: “Nessuna solidarietà dai colleghi e quella degli alunni somigliava a una condoglianza. I ragazzi sono superficiali, non li perdono. E la preside mi ha tenuto fuori da tutto, non so nulla dell’inchiesta interna. So che mi ha tolto tre classi, questo sì, di nove che ne avevo. Ho temuto che me le togliesse tutte e nove”.
Secondo la prof raggiunta dai pallini di una pistola ad aria compressa, tutto è accaduto “perché i giovani di oggi cercano i follower, la condivisione sui social. E subito dopo cercano i soldi. Perché non hanno educazione, né un sentimento di riconoscimento del prossimo. Perché non si rendono conto di quello che fanno e io proprio non riesco a perdonarli”.
PROF COLPITA CON PISTOLA AD ARIA COMPRESSA A ROVIGO, VALDITARA: “SERVE RISPETTO NELLE NOSTRE SCUOLE”
Dopo essere stata colpita con una pistola ad aria compressa, la prof di Rovigo ha inteso sporgere denuncia alla magistratura, querelando i 24 studenti e, si legge su “Il Giornale”, “un genitore, per difendere il proprio figlio dalle sanzioni, è ricorso al Tar”.
Sull’episodio, intanto, è intervenuto via Twitter anche il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara: “Sarò sempre dalla parte degli insegnanti aggrediti. Riportiamo responsabilità, serenità e rispetto nelle scuole”. Gli ha fatto eco Paola Serafin, che guida i dirigenti scolastici della Cisl Scuola: “Non ho informazioni dirette sull’episodio, che in sé è di una gravità inaudita, non deve esistere, non è accettabile. È un episodio che non può trovare giustificazione”. Intanto, in attesa delle indagini, la prof colpita con la pistola rimane sempre più sola (a suo dire), isolata anche dai colleghi.