Una professoressa è stata condannata a 6 anni di reclusione dopo avere avuto una relazione ed essere rimasta incinta da un alunno di 14 anni. Il marito, intervistato a Le Iene, ha raccontato quanto vissuto dalla loro famiglia. “La verità è che mia moglie ha sempre avuto questo problema coi rapporto interpersonali. In quel periodo lei si stava facendo seguire da una psicologa, ha fatto un percorso a mia insaputa. Non è servito però a interrompere quel rapporto”, ha ricordato. L’uomo ad un certo punto era stato anche messo al corrente del tradimento, ma anche questo non è stato sufficiente a fermarla. 



“Mi ha raccontato tutto, è stato un duro colpo. La cosa che mi ha fatto stare male è capire che c’era un sentimento. Lei sentiva qualcosa di particolare, di strano, che non sapeva descrivere, già prima che lui compisse 14 anni. Questo l’ha portata a informarsi anche sulla legge, sapeva benissimo che dai 14 anni in poi c’è il consenso. Lei probabilmente immaginava fin da subito che sarebbe successo qualcosa”. È proprio dopo il raggiungimento della soglia che, secondo quanto ricostruito dalla Procura, sarebbero iniziati i rapporti sessuali, culminati nella gravidanza. “Non avevo nessun sospetto. Abbiamo sempre avuto rapporti non protetti, quindi era un’eventualità. Una sera siamo usciti insieme e me l’ha detto. Un po’ di sobbalzo c’è stato perché non lo avevamo pianificato e il nostro primogenito aveva 9 anni, ma comunque ero felice”.



Prof condannata per avere avuto bambino da alunno 14enne: il racconto del marito a Le Iene

Il marito della professoressa che ha avuto un figlio con un alunno 14enne ha scoperto soltanto dopo diversi mesi la verità. “Quando è nato il bimbo, è stato sicuramente il periodo migliore. Eravamo insieme a casa, ci siamo dedicati a lui. Io l’ho sempre considerato mio figlio. Poi, quando aveva 7 mesi, è arrivata la denuncia. Era l’8 marzo 2019. La Polizia scientifica è venuta a casa e ha preso il Dna al piccolo. A quel punto mi è venuto il dubbio e gliel’ho chiesto. Le ho chiesto se fosse sicura che il bambino fosse mio. Lei ha ammesso che aveva questo dubbio da tempo”. L’esito avrebbe confermato il timore. “Lì sono crollato. Ho pensato al bambino, ho avuto paura che la famiglia del ragazzo volesse portarmelo via. Da quel momento in poi l’obiettivo è stato proteggere il piccolo”.



Adesso che la donna è in carcere, l’uomo si occupa dei due figli. “Non ho mai pensato di lasciare mia moglie, in questi momenti bisogna essere uniti. L’ho perdonata. Penso di avere fatto il bene di tutti. Gli errori in una coppia non sono mai colpa di una persona sola. Io la amo e, da quello che mi ha dimostrato, penso che mi ami anche lei. In questi mesi abbiamo parlato tanto della possibilità che fosse condannata. Abbiamo discusso di come dirlo ai nostri figli. Il grande ha 15 anni e capisce. Al piccolo abbiamo detto che la mamma per un periodo dovrà stare in un luogo in cui si ripara degli errori. Ci siamo detti che ci amiamo e dobbiamo essere forti. A me non è mai venuto il pensiero di abbandonarlo, ho sempre avuto il timore di perderlo. Lui rimane mio figlio. Adesso devo cercare di essere all’altezza della situazione per i miei bimbi”, ha concluso.