In Canada una professoressa si è scagliata contro uno studente musulmano perché quest’ultimo aveva scelto di non andare al gay pride insieme ai compagni. Le parole utilizzate nel suo rimprovero, piuttosto burbero, non lasciano dubbi. “Non sei degno del nostro Paese, non appartieni a questo posto. Lo dico sul serio”, afferma la donna nell’audio che è stato registrato in classe e pubblicato dal DOAM (Documenting Oppression Against Muslims).



Il Governo di Justin Trudeau è molto sensibile ai diritti della comunità LGBT+ e per questo motivo ha imposto diverse iniziative a sostegno di questa, anche nelle scuole, dove è andato in scena il Pride Month. L’alunno, in virtù della sua fede musulmana, ha scelto di assentarsi, in quanto non è possibile essere esonerati dalle attività in questione. Una presa di posizione che non è andata giù alla docente. “I tuoi compagni di classe omosessuali e transgender erano qui durante il Ramadan, hanno mostrato rispetto per la tua religione. Tu non lo hai fatto nei loro confronti”, lo ha accusato.



Prof contro musulmano perché non va al gay pride in Canada: le polemiche

La professoressa, come rivelato dall’audio della conversazione diffuso sul web, ha anche tentato di spiegare allo studente musulmano perché andare al gay pride e condividere la battaglia della comunità LGBT+ sarebbe stata una scelta corretta. “In Uganda coloro che sono sospettati di essere omosessuali vengono giustiziati. Se pensi che questo sia giusto, allora non appartieni al Canada. Noi qui crediamo che le persone possano sposare chi vogliono. È legale. Se pensi che la legge non dovrebbe essere questa, non puoi essere canadese”, ha affermato ancora.



La vicenda ha creato non poche polemiche a livello internazionale. All’estero, infatti, in molti hanno condannato il comportamento della docente, ritenendolo eccessivo e lesivo della libertà religiosa dell’alunno. Nel Paese di Justin Trudeau, sempre più sensibile alle tematiche gender, invece, in tanti hanno condiviso la sua posizione. La questione è comunque destinata a continuare a far discutere.