Amici da favorire e avversari da “detronizzare”: questo quanto sorge dall’inchiesta sullo scandalo Sanità Toscana, con i concorsi truccati all’azienda ospedaliera universitaria di Careggi. Come riportato dai colleghi de La Verità, sono emerse alcune trame illecite da parte del direttore generale con l’obiettivo di togliere il posto al medico politicamente sgradito, in questo caso vicino alla Lega.



Al centro dell’inchiesta c’è Monica Calamai, ex direttore generale pro tempore del Careggi: in una intercettazione riportata dal quotidiano diretto da Belpietro appare palese l’insofferenza circa i medici identificati come in quota Lega. Al telefono con Paolo Bechi, pro rettore dell’Ateneo fiorentino in pensione, la Calamai ammette trame per «detronizzare», e dunque cacciare, i profili sgraditi. Ma non solo: secondo gli investigatori la Calamai è «[…] principalmente interessata alla posizione accademica in favore di Adriano Peris, nel suo ruolo di capo struttura pro tempore (febbraio 2018-aprile 2019) della Regione Toscana nella “Direzione diritti di cittadinanza e coesione”, con specifiche funzioni nelle politiche per la tutela del diritto alla salute».



SCANDALO SANITÀ TOSCANA, LA DENUNCIA DEL CDX

La Calamai non è l’unica ad aver parlato di presunte parentele politiche, ha rimarcato La Verità a proposito dello scandalo Sanità Toscana. E non mancano anche i riferimenti a esponenti politici di spicco, pensiamo all’attuale governatore toscano Eugenio Giani o al predecessore Enrico Rossi, entrambi di Sinistra, ma anche a partiti: parliamo del Partito socialista, guidato da Riccardo Nencini. Non è tardata ad arrivare la replica del Centrodestra a quanto emerso nelle scorse ore, così Francesco Torselli di Fdi: «Non vogliamo neppure pensare che Giani e Saccardi usino questi metodi per favorire le carriere degli amici, per questo, auspichiamo che vi sia un’immediata e netta smentita di quanto scritto dalla Verità. Viceversa, saremo costretti a chiedere che Giani e Saccardi vengano a relazionare in aula». Questa invece la posizione della presidente dei consiglieri in Regione del Carroccio, Elisa Montemagni, a La Verità: «Stiamo parlando, presumibilmente, di una fitta rete di favori che avrebbero agevolato diversi professionisti, insomma una “concorsopoli” in piena regola. Come Lega non possiamo che vigilare, con l’auspicio, per il bene dei toscani, che gli inquirenti agiscano in modo rapido ed incisivo».

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