La professoressa di Prato, protagonista di un famoso scandalo, perchè ebbe un figlio nel 2018 dopo una relazione con un suo alunno di 15 anni,  è stata condannata in via definitiva per abusi e violenza sessuale su minore. La Corte di Cassazione ha confermato con la sentenza che rigetta il ricorso della donna la pena stabilita in sei anni e sei mesi da scontare in carcere, nel quale è stata trasferita subito dopo la pronuncia della condanna .



La docente oggi 35enne rimase incinta dello studente al quale dava ripetizioni private di inglese, e da subito il Tribunale aveva stabilito una sua colpevolezza nell’indurre il ragazzo ad atti sessuali, anche perchè come confermarono molti testimoni conoscenti della prof, la relazione tra i due era iniziata quando l’alunno ancora non aveva neanche compiuto 14 anni. Il marito della donna aveva all’epoca dei fatti provato a difenderla nella vicenda giudiziaria attribuendosi la paternità del bambino, inizialmente condannato anche lui in primo grado ma poi assolto con formula piena.



prof condannata a 6 anni per abusi su minore, era rimasta incinta di un suo alunno 15enne

La professoressa che nel 2017 ebbe una relazione con un suo studente, a partire dall’età di 13 anni, al quale faceva ripetizioni di inglese per prepararlo all’esame di terza media, è stata trasferita in carcere a Prato. Non è stato infatti possibile ottenere un’alternativa, in quanto, come ha spiegato l’avvocato della donna, il reato di abusi sessuali prevede solo questo tipo di pena. La donna aveva già scontato un anno ai domiciliari, ma aveva tentato di fare ricorso contro la sentenza definitiva. In base ai documenti giudiziari emersi nel corso delle indagini, la docente avrebbe forzatamente costretto il ragazzino a portare avanti il rapporto e ad intrattenersi sessualmente con lei, anche sotto minaccia.



Una violenza che è poi sfociata in denuncia quando la donna è rimasta incinta e la madre del 15enne ha scoperto l’esistenza del bambino del quale suo figlio è padre. Il marito della donna fu indagato e poi assolto, per alterazione dello stato civile, dato che pur di difendere la moglie aveva detto in tribunale di essere il padre del neonato.  Oggi dichiara di voler crescere il bambino come se fosse il suo e di non avere intenzione di fargli avere alcun contatto con il padre biologico.