A I Fatti Vostri il caso della prof di Rovigo, Maria Cristina Finatti, colpita al volto con una pistola ad aria compressa, una scena che ha fatto il giro del web e dell’Italia. Oggi la docente era in diretta su Rai Due: “Fisicamente sto bene – ha raccontato – ma sono molto provata e delusa, ho una forza interiore che mi fa andare avanti, la scuola non è un gioco, vanno rispettati gli altri”. La docente ha ricordato gli istanti dello sparo così: “Ho visto che i ragazzi non rispettavano la disposizione dei banchi e l’avevano fatto dopo un compito in inglese. Dopo essere stata colpita ho trovato vicino alla cattedra i proiettili, ho visto che erano di plastica, poi sono andata in mezzo a loro per cercare di capire da dove provenivano e loro mi hanno deriso e questo mi ha fatto male e arrabbiare. Poi ho ripreso la lezione con tanta fatica”.
E ancora: “Successivamente mi hanno colpito una seconda volta alla fine della lezione mentre stavo scrivendo sul registro elettronico quanto fosse successo. La preside mi ha chiamato a casa e mi ha detto ciò che era successo ed ho preso atto della situazione: mi avevano fatto veramente male”. Nessuno ha difeso la prof di Rovigo: “Erano tutti coalizzati, nessuno si è alzato, a scuola succede così. Forse dopo ma io non sono niente… mi hanno soccorso col ghiaccio. Sono stata salvata dalla mascherina”.
PROF ROVIGO COLPITA IN CLASSE: “I PROIETTILI ERANO DI PLASTICA DURA”
In seguito il ragazzo protagonista del gesto folle ha confessato: “I proiettili erano di plastica dura – ha raccontato – l’acciaio della mascherina mi ha salvato, ma mi ha dato un colpo notevole lo stesso. Provvedimenti presi verso gli alunni? Solo in questi giorni sono stati presi, 5 giorni di sospensione. Il genitore del ragazzo si è subito prodigato, e ieri sera ho ricevuto anche le scuse di un altro genitore di due gemelli in classe, dicendo che loro erano contrari”.
La prof è più tornata a fare lezione in quella classe? “Non ho mai chiesto un giorno di vacanza, sono molto ligia al mio dovere, anche se ho la 104, cerco di fare il meglio possibile”. La prof di Rovigo ha deciso di denunciare tutta la classe: “Perchè nessuno ha fatto niente, devono pentirsi e migliorare, perchè devo farlo solo io? Anche soffrendo si riesce ad avere il meglio”. Se la prof di Rovigo potesse parlare con un alunno cosa direbbe: “Ci vuole rispetto, pentimento, un qualcosa di più di una semplice scusa”.