Una professoressa di Brescia è finita sotto inchiesta da parte del provveditorato in seguito ai racconti degli studenti, che a fine anno scolastico, ne hanno denunciato il comportamento particolarmente violento ed offensivo in classe. In base a quanto testimoniato dai ragazzi dell’Istituto Tecnico Agrario Pastori, l’insegnante insultava e minacciava i suoi allievi, sostenendo che “L’umiliazione fa bene” e che “La sofferenza rende più forti“. Discriminando anche alcune categorie, compresi i soggetti con disturbi dell’apprendimento. Le famiglie ora hanno fatto un esposto con diffida tramite un avvocato, chiedendo l’immediata rimozione della prof dal ruolo, con una ricostruzione a prova di quanto avvenuto fatta a partire proprio dalle esperienze vissute dai ragazzi.



Alcuni di questi sarebbero stati costretti in corso d’anno al trasferimento in altri istituti proprio per non dover più subire le violenze, altri invece, sostenendo che le lezioni fossero diventate un vero e proprio incubo hanno denunciato temendo di trovare la stessa insegnante anche il prossimo anno. Chi provava a lamentarsi infatti, veniva invitato a cambiare scuola o minacciato con la bocciatura.



Prof insultava studenti chiamandoli “cretini” e “ritardati”, l’esposto delle famiglie per la diffida

Studenti accusano la prof di un istituto tecnico agrario di Brescia di aver ripetutamente minacciato e offeso in classe i ragazzi, con un comportamento particolarmente violento ed umiliante. Dalla ricostruzione, fatta dagli avvocati che hanno presentato l’esposto al provveditorato, emergono particolari circa le frasi particolarmente offensive con le quali l’insegnante si rivolgeva ai suoi alunni. Insulti come “cretino” e “ritardato, ma anche “non sei capace“, in particolare rivolti anche a chi aveva problemi di apprendimento “diventano tutti dislessici per prendere la sufficienza” e atteggiamenti discriminatori nei confronti di chi viveva in provincia: “Saranno sicuramente tutti bocciati“.



Arrivando poi anche a mostrare le foto di alcune piante di marijuana che la donna sosteneva di coltivare a casa sua. Il preside della scuola è intervenuto per chiarire che verranno svolte le dovute indagini, tuttavia, come sottolinea IlMessaggero, ha tenuto a precisare che la prof è considerata dalla scuola come una brava insegnante, severa e che fa il suo dovere. Per questo la diffida sarà valutata sulla base delle prove e sui fatti reali.