A Che Tempo Che fa si è parlato degli anticorpi primitivi, una straordinaria scoperta da parte di due ricercatori italiani fra cui il professor Alberto Mantovani, luminare della medicina italiana, nonchè professore Emerito di Patologia Generale e Vice Rettore per la ricerca presso Humanitas University. Presidente della Fondazione Humanitas per la Ricerca. Ad introdurre l’argomento è stato il professore e virologo del San Raffaele, Roberto Burioni: “Pochi giorni fa nel giornale più prestigioso del mondo, il New England Journal of Medicine, è uscito un articolo che è un po’ come vincere il campionato mondiale, di un ricercatrice italiana Cecilia Garlanda e di un ricercatore italiano che è uno dei più bravi del mondo: Prof. Alberto Mantovani”.
Il medico della struttura meneghina si è quindi soffermato sull’immunoterapia applicata ai tumori: “Il nostro sistema immunitario quando si ha un tumore da una parte passa al nemico, aiutando le cellule tumorali, e dall’altra parte è addormentato. L’immunoterapia da una parte toglie freni al sistema immunitario, che è come un’automobile. Il primo obiettivo è togliere i freni, e in questo momento siamo capaci di togliere due freni e ciò ha cambiato la storia di alcuni tumori come il melanoma avanzato. Abbiamo però molti altri freni e togliendoli ci sono risultati importanti. Ce ne sono una trentina di freni da esplorare. Sono grandi speranze”.
ALBERTO MANTOVANI: “NON SI TRATTA DI UN VACCINO”
“Nelle cellule che mi sono care ne abbiamo contate tredici. Il fatto di avere più bersagli è qualcosa che può cambiare il destino di una malattia in un secondo”. Il prof Mantovani ha proseguito: “Stiamo avanzando velocemente, 20 anni fa c’era grande scetticismo verso l’immunologia dei tumori, siamo entrati in un continente nuovo”.
Viene comunque specificato che si tratta di terapie e non di vaccini contro il cancro: “Non si tratta di un vaccino, ma si tratta di cellule già armate, 007 con licenza di uccidere. Il vaccino contro il tumore è un sogno da 100 anni. Abbiamo due vaccini preventivi contro il cancro, quello contro il virus del papilloma e abbiamo il vaccino contro l’Epatite B. Il sogno su cui lavoriamo – ha concluso – è quello che ‘malattia incurabile’ sia destinato a scomparire”.